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Petrella Salto

    Alla Petrella, com'è chiamato tradizionalmente il paese, si sbuca nella piazza Indipendenza da cui si dipartono diverse vie lastricate di pietra. E se a Borgo San Pietro la presenza più incombente era quella della Santa Filippa Mareri, qui – come lasciano subito intendere diversi segnali turistici – abbiamo cambiato protagonista, pur restando al femminile: Beatrice Cenci.

    Ancora oggi, le case del centro appaiono subito arroccate in più file intorno alla storica Rocca Cenci, ora ridotta a brani di mura che emergono tra rocce e il verde dei pini. In effetti il sito dove sorge il paese ben si presta allo studio di un fenomeno diffuso nell'intero Cicolano, cioè quello dell'Incastellamento. Alla base c'è la scelta di erigere la Rocca intorno a uno sperone di roccia pressoché inespugnabile ed autonoma dal punto di vista idrico, grazie alla presenza di numerose fonticelle. La posizione verso mezzogiorno sulle pendici del monte Serra garantiva poi un'esposizione ideale, al contempo ponendo il centro a metà strada fra i buoni pascoli montani alle sue spalle e i più fertili campi coltivati verso valle.

    Con tali premesse, lo sviluppo della Petrella non tardò a lasciare traccia nei documenti storici. Sono le bolle papali prima del 1153 di Anastasio IV e quindi del 1182 di Lucio III a citare per prime le chiese della zona: Santa Maria della Petrella, Sant'Andrea in Capradosso, Sant'Eutizio di Mareri, Santa Rufina di Piagge, San Pietro de Molito e San Giovanni di Staffoli. Allo stesso periodo risale l'infeudamento del territorio, in particolare con l'aumentata importanza della famiglia dei Mareri che già proprietaria di numerose frazioni tendeva ad estendere i propri domini sull'intero Cicolano. In paese, tra gli edifici più significativi vi sono le chiese di Sant'Andrea e della SS.Annunziata. Ben quindici le frazioni comunali, ciascuna con motivi d'interesse storico e culturale.

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