Il promontorio tondeggiante di Monte Orlando si protende nell'azzurro Golfo di Gaeta e termina con una spettacolare falesia a picco su mare. Rappresenta l'estrema propaggine verso il mare della catena dei Monti Aurunci. La sua posizione, estremamente ravvicinata al mare, ha determinato e determina tutt'oggi, caratteristiche climatiche che favoriscono particolari associazioni vegetali. Tale contesto, inserito nella fioritura della macchia mediterranea che avvolge l'intera collina offre numerosi spunti per una visita in ogni stagione dell'anno. Da un punto di vista geologico, le acque meteoriche e l'erosione marina hanno determinato grotte, cavità e crepacci come la "Montagna Spaccata", "La Grotta del Turco" e le caratteristiche falesie a picco sul mare. Da un punto di vista storico, il territorio di Gaeta è stato considerato da Papi e Imperatori un rifugio sicuro nei momenti di difficoltà. Nei secoli, quindi, sono nate numerose opere di edilizia militare quali bastioni, polveriere, depositi di munizioni e piazzole di sparo. Di tali opere è oggi ben visibile la testimonianza all'interno del parco come dei numerosi resti archeologici di epoca romana, tra cui il perfettamente conservato Mausoleo di Lucio Munazio Planco. Nel tratto di mare antistante le falesie è possibile effettuare immersioni subacquee ammirando le numerose specie che vivono sui fondali. L'area naturale, inserita nel tessuto urbano del comune di Gaeta, fu posta in protezione con le L.R. 22 ottobre 1986, n. 47 (B.U.R. 10 dicembre 1986, n. 34) e L.R. 31 dicembre 2016, n. 17 (B.U.R. 31 dicembre 2016, n. 105) a seguito delle istanze di associazioni ambientaliste e numerosi cittadini.