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Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco

L’istituzione della Riserva Naturale Regionale “Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco” risale alla Legge regionale 6 ottobre 1997 n. 29 (art. 44 commi 4, lett. d), che ne ha affidato la gestione all'allora Provincia di Roma (art. 44 comma 6).Il territorio della Riserva naturale si estende per circa 1.000 ettari tra la valle del Tevere ed i Monti Cornicolani, all’interno della Sabina Romana. E’ caratterizzato da un paesaggio collinare a mosaico con ampie zone destinate al pascolo ed alle coltivazioni che si inseriscono tra lembi di boschi, attualmente di superficie limitata, una testimonianza della più ampia formazione forestale che originariamente ricopriva la regione dei Monti Cornicolani. L’area è tutelata, oltre che per l’elevato valore vegetazionale e floristico, per l’intenso carsismo che si manifesta in tutto il territorio con doline, grotte, inghiottitoi di altissimo interesse geologico, tra cui è famoso il “Pozzo del Merro” uno dei più profondi del mondo. Non mancano le testimonianze storiche e archeologiche che vanno dalla preistoria al medioevo, caratterizzando ulteriormente questa Riserva. Nella zona è evidente l’azione dell’uomo data la presenza di aziende agricole private, di aziende ed istituti sperimentali del Ministero delle Politiche Agricole e di un ente di fruizione collettiva delle risorse del bosco (Università Agraria di Castelchiodato).

Lo status di protezione attuale della Riserva Naturale Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco è stato raggiunto attraverso una serie di passaggi: dalla individuazione di singoli “biotopi” di rilevanza naturalistica si è gradualmente giunti alla consapevolezza, dalla parte tecnico-scientifica e per certi aspetti anche dalla parte tecnico-amministrativa, che l’area dei Monti Cornicolani è un insieme territoriale di rilievo e interesse naturalistico sia in se stessa che come elemento chiave per la conservazione della rete ecologica in provincia di Roma. Il perimetro istitutivo comprende quattro unità forestali importanti: Macchia del Barco, Bosco di Gattaceca, il Bosco in località Monte San Francesco, Bosco Nardi. Di fondamentale importanza per la tutela della componente botanica anche la vegetazione legata alle cavità carsiche disseminate nel territorio: fra queste sono incluse nella attuale perimetrazione il Pozzo del Merro, la Buca di San Francesco, e le doline di Bosco Nardi-Grotta Cerqueta.

Tre su quattro delle aree naturali protette a gestione provinciale (Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco, Monte Catillo, Nomentum) istituite con la suddetta Legge regionale 29/97 ricadono nello stesso ambito territoriale che si estende dal massiccio dei Monti Lucretili alla riva sinistra del Tevere.

All’interno del fitto bosco della Macchia di Gattaceca si possono percorrere tre sentieri principali individuati dai numeri di catasto del Club Alpino Italiano 437, 438 e 439 con le relative intersezioni. A Bosco Nardi si può invece percorrere il sentiero ad anello contrassegnato dal numero 436. Tutti i sentieri si sviluppano su aree pubbliche e sono cartografati e descritti nella nuova Carta dei sentieri della Riserva naturale georeferenziata.

Nulla Osta: L.R. 29/97 : “Norme in materia di aree naturali protette regionali”. Art. 28 (nulla osta e poteri d’intervento dell’ente di gestione) “Il rilascio di concessioni od autorizzazioni, relativo ad interventi, impianti ed opere all’interno dell’area naturale protetta, è sottoposto a preventivo nulla osta dell’ente di gestione ai sensi dell’art. 13, commi 1, 2 e 4, della L. 394/1991.” La legge istitutiva della riserva è la L.R. 6 ottobre 1997, n. 29 (B.U.R. 10 novembre 1997, n. 31 S.O. n. 2) clicca su normative

 

PER SAPERNE DI PIÙ

La vegetazione della Riserva naturale


 

Area protetta: Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco

Tipo: Riserva Naturale Regionale

Ambito territoriale: Roma

Estensione: 997 ettari

Ente di Gestione: Città metropolitana di Roma Capitale

Comuni: Mentana, Monterotondo, Sant'Angelo Romano

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