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Uomo e territorio

Uomo e territorio

Il legame che unisce gli abitanti di Sperlonga con il Monumento Naturale è insito in quella che è la storia di questa piccola, ma orgogliosa, comunità, basti pensare che il nome stesso del paesino derivi dal termine "speluncae" ossia le numerose grotte e cavità presenti proprio lungo il tratto costiero ricadente nell'area protetta. Gli stessi tratti di costa ove per secoli i pescatori hanno posato le reti e da cui hanno tratto sostentamento (fino all'avvento del turismo...). Proprio quelle coste che ospitano le torri di avvistamento difensive, che annunciavano assalti dal mare. L'area archeologica della Villa di Tiberio, difesa a furor di popolo negli anni 50, e la scogliera protettiva ad essa annessa, rappresentano per molti sperlongani il luogo della memoria e del legame tra le passate e le presenti generazioni.

Storia del territorio

Sperlonga si può considerare come discendente diretta di quella misteriosa città chiamata "Amyclae" che una antica tradizione vuole distrutta da una invasione di serpenti. Nel tempo, anche per la sua deliziosa posizione naturale e per il clima sempre mite, Sperlonga diventa meta e luogo di soggiorno del patriziato romano; sorgeranno quindi ville e altre strutture ricettive utilizzate proprio dalla nobiltà romana per motivi di riposo e di vacanza. Da evidenziare in tale senso che gli stessi imperatori, come Tiberio, solevano soggiornare in questa cittadina. Di tutto ciò i romani ci hanno lasciato come testimonianza una fastosissima residenza. Durante il Medio Evo si viene a creare un modesto nucleo abitativo formato per lo più da pescatori e contadini che, per la sua posizione, è soggetto a continui attacchi pirateschi. Celebre è l'assalto portato nel 1534 da Kaireddin Barbarossa il cui ricordo è vivo ancora oggi attraverso racconti e leggende che si tramandano di generazione in generazione. Rimangono mute testimoni di questi eventi le torri costiere. Nel secondo dopoguerra, Sperlonga conosce una fase di rilancio grazie alla presenza di personaggi famosi come Raf Vallone e alla costruzione della Via Flacca (anni 50). Riferita sempre a questo periodo è la notevole scoperta del complesso della Villa di Tiberio. Questi ultimi fattori daranno notevole impulso al turismo che incrementandosi costantemente concorrerà al benessere del territorio, ormai meta turistica nota a livello internazionale.

Archeologia e arte

L'emergenza più qualificante che, a livello archeologico, si riscontra a Sperlonga è senz'altro il plesso museale della Villa di Tiberio, casualmente scoperta nel 1957 durante i lavori e gli scavi che in quegli anni si effettuavano per costruire l'attuale via Flacca. Il Museo Archeologico è costituito da quella che era l'area della Villa dell'Imperatore romano Tiberio. L'area museale attuale è costituita da un ambiente all'aperto e da un edificio all'interno del quale sono conservati oltre 11.000 reperti di svariato genere. La villa si caratterizza per essere disposta su due livelli e si può pensare che la sua parte più importante fosse localizzata sul terrazzo superiore. La parte all'aperto ovvero, quella direttamente affacciata sul mare, presenta un ampio padiglione che doveva fungere da sala banchetti. Questo quartiere a mare presentava un settore destinato alla servitù ed era dotato di un lungo portico che conduceva ad una prima grotta naturale trasformata in ninfeo e all'impianto di un complicato sistema di piscine per l'acquacoltura (allevamento i pesce). Nel bacino estero fu realizzata un'altra peschiera che l'imperatore usava come triclinio (una sorta di stanza per banchetti). Tiberio inoltre ha modificato la caverna facendola diventare un grande ninfeo decorato con mosaici e monumentali gruppi marmorei rappresentanti scene mitologiche tratte dai Poemi omerici. In particolare abbiamo raffigurati L'accecamento di Polifemo, Il ratto del Palladio, Achille e Ulisse, Assalto del mostro Scilla alla nave di Ulisse firmato dai celebri artisti Athanodosso, Polidoros, e Agesandros. Sulla parte superiore dell'ingresso alla grotta è posta la statua di Ganimde (il coppiere degli Dei) rapito dall'aquila di Zeus. Di tutto questo sontuoso complesso appaiono oggi al visitatore le peschiere, le fondamenta delle stanze degli schiavi, i padiglioni, il ninfeo e la grotta stessa. I reperti marmorei in parte ricostruiti sono custoditi nell'edificio che funge da museo archeologico. Da notare, in ultimo, che i gruppi marmorei raffiguranti Ulisse ci porgono una delle poche testimonianze presenti al mondo del viso di Ulisse. Le torri costiere di epoca cinquecentesca avevano funzione difensive e di avvistamento; nel territorio di Sperlonga vi sono: Torre Truglia, posta all'estremità del promontorio sperlongano, la Torre Centrale posta nel cento abitato, Torre di Nibbio e la Torre Capovento posta sull'omonimo promontorio, purtroppo recentemente crollata.

Tradizione e folklore

Le manifestazioni folkloristiche a Sperlonga risentono delle vicende storiche che hanno interessato il suo territorio. Le feste patronali di San Leone Magno e San Rocco si tengono a fine estate richiamando turisti e molti partecipanti dalle città vicine. San Leone Magno diventa patrono di Sperlonga perché protettore contro gli assalti barbareschi che tanto afflissero questi luoghi. san Rocco invece è invocato contro le epidemie di peste e di colera che spesso colpivano le zone costiere in quanto approdo di navi magari provenienti da porti infetti. Da ricordare anche la manifestazione sacra che svolge il lunedì di Pasquetta con un grande pellegrinaggio alla chiesetta campestre della Madonna della Capanna.

Tra le manifestazioni culturali affermatesi in epoche più recenti ricordiamo la rassegna gastronomica "Sapori di Mare" che si tiene nel mese di giugno e che propone, tra esibizioni, concerti ed altri intrattenimenti culturali, la degustazione dei prodotti tipici del luogo e primariamente del pesce azzurro. Inoltre segnaliamo la Festa della Primavera che si svolge a marzo e la Sagra degli ortaggi nel mese di maggio.