Itinerario costiero a pochi metri dal mare. Le spiaggie di Sperlonga, il suo borgo marinaro e la distesa azzurra del mare, in una sola panoramica.
Accessibilità: SI (fino all'inizio della scalinata in pietra viva). Non è presente segnaletica per non vedenti o ipovedenti.
Punto di partenza: vedi descrizione dell'itinerario.
Punto di arrivo: vedi descrizione dell'itinerario.
Altitudine: 96 m s.l.m.
Segnaletica: solo nel punto di inizio dopo il cancello.
Aree di sosta: NO. Presenti panchine lungo il sentiero.
Punti di ristoro: le strutture balneari nelle vicinanze offrono una buona selezione di prodotti culinari. I più esigenti potrebbero dover raggiungere il borgo marinaro antico di Sperlonga.
Alloggi: SI (campeggio nelle vicinanze).
Punti di acqua: NO
Durata: la durata riportata è indicativa e si riferisce a persone con passo e andatura normali. Non tiene conto di eventuali soste.
Periodo consigliato: tutto l'anno.
L'itinerario prende inizio sulla SR 213 via Flacca, proprio nelle immediate adiacenze del noto Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga, all'incrocio tra questa e via Valle Corsara (una traversa di via Flacca che conduce agli arenili sottostanti). I visitatori che raggiungono il luogo in auto, possono usufruire di parcheggi posti nelle vicinanze (di norma a pagamento. Potrebbero tuttavia sussistere delle agevolazioni per i visitatori del museo).
Ovviamente, prima di intraprendere l'itinerario, sarà certamente possibile effettuare una visita al museo archeologico, ove sono conservati numerosi reperti della Villa di Tiberio, la residenza che il noto imperatore romano possedeva a Sperlonga e di cui oggigiorno restano importanti testimonianze. Per conoscere orari, costi e ogni altra utile informazione sulla visita è opportuno fare riferimento al sito web del museo (che è gestito da un'amministrazione diversa dal Parco Regionale Riviera di Ulisse).
Proseguendo sul marciapiede in direzione della galleria stradale, dopo circa 100 metri, si incontrerà un cancello grigio che segna l'inizio del sentiero pedonale. Subito, gli appassionati del genere, troveranno a disposizione alcune attrezzature ginniche. Proseguendo si costeggia il promontorio, su cui il sentiero insiste, prima in leggera salita e poi in leggera discesa in un contesto di tipica vegetazione della macchia mediterranea. Giunti in prossimità di una breve scalinata in pietra viva è necessario non scendere ma proseguire diritto. Il sentiero presenta, da questo momento, una salita con pendenza via via più accentuata ma in ogni caso non troppo impegnativa. La macchia mediterranea qui è bassa e in forma di cespugli. Terminati i tornanti in salita si giunge su un pianoro che rappresenta la cima del promontorio. Qui, di fronte all'azzurra distesa del mare, a sinistra lo sguardo incontrerà la spiaggia di Bazzano e, più in fondo, un altro piccolo promontorio denominato Punta Capovento. A destra invece si scorgeranno la spiaggia dell'Angolo, il borgo marinaro antico e, sulla sfondo, il maestoso Monte Circeo.
L'ultimo tratto del sentiero è in discesa e attraversa una vegetazione molto simile a quella precedente. Tornante dopo tornante, si giunge nuovamente sulla Via Flacca al lato della corsia opposta a quella da cui si era partiti. Svoltando a destra e proseguendo (con molta attenzione), sul ciglio della carreggiata, si raggiunge dopo circa 150 metri un piazzale sterrato che funge da parcheggio per i bus turistici in visita al museo archeologico. Da qui si potrà usufruire di un breve sottopasso che condurrà, in sicurezza, dall'altra parte della carreggiata, proprio dove aveva preso inizio l'itinerario.
Il sentiero (fino alla scalinata) è protetto da staccionate. Per quanto non sia a strapiombo sul mare, è assolutamente opportuno evitare di appoggiarsi o sporgersi. Si ricorda, inoltre, che è vietato inoltrarsi nella vegetazione abbandonando il percorso tracciato.
Gli ultimi 70-100 metri del sentiero necessitano di una manutenzione straordinaria non ancora effettuata e potrebbero comportare inattese difficoltà, data la vegetazione alta da attraversare. Il visitatore potrebbe quindi, prendere in considerazione l'opzione di non percorrere l'ultimo tratto di sentiero ma ritornare al punto di partenza seguendo a ritroso il medesimo tracciato di andata.