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Nocciola dei Monti Cimini

  • Tipologia: Prodotti tradizionali
  • Categoria: Frutta e ortaggi
  • Zone di produzione: La produzione ricade prevalentemente in provincia di Viterbo e Roma con particolare riferimento al comprensorio Cimino e Sabatino.
    Periodo di produzione: La raccolta viene effettuata dalla metà del mese di agosto fino alla metà del mese di novembre.
Nocciola dei Monti Cimini

L'intero bacino della caldera di Vico è sito di elezione per la coltivazione della nocciola dei Monti Cimini, appartenente alla varietà "Tonda gentile romana", per la quale recentemente è stato proposto il riconoscimento DOP della denominazione Nocciola Romana.

I terreni dei noccioleti vocati alla coltura della Nocciola Romana sono sciolti, freschi, tendenzialmente acidi e ricchi di sostanza organica. La raccolta del prodotto va effettuata dalla metà del mese di agosto alla metà di novembre, con metodiche che consentono di garantire la qualità del prodotto. Gli esperti attribuiscono alla nocciola viterbese, a forma tonda, un contenuto di grassi minore di quello che caratterizza la nocciola di provenienza orientale. Di forma subsferica, la polpa chiara e consistente, svela all'assaggio il gusto delicato tipico di questa varietà. I grassi insaturi presenti, oltre a fornire un buon apporto nutritivo, segnalano, con un gusto di rancido o di muffa, le nocciole scadenti, perché vecchie, raccolte in ritardo o mal conservate.

Nel comprensorio Cimino e Sabatino la presenza del nocciolo e, in particolare, della varietà Tonda Gentile Romana, risale a tempi antichissimi. Analisi palinologiche, ossia dei pollini ormai fossili estratti in profondità mediante carotaggi, testimoniano la presenza della specie sin dal termine dellultima glaciazione, 10.000 anni fa. Giuseppe Nizi, in "Il Nocciuolo nella zona del Cimino", testo del 1949, riporta che presso i Romani il legno di nocciolo era bruciato durante i sacrifici al Dio Giano, sul colle di Carbognano, e utilizzato per torce augurali durante le nozze. La nocciola "Tonda Gentile Romana" si è ritagliata, fin dall'inizio del XX sec. un ottimo mercato, in particolare, è stata, ed è, molto ricercata nell'industria dolciaria per la preparazione del cioccolato e di dolci tradizionali come i tozzetti viterbesi ed il panpepato, solo recentemente ha trovato qualche utilizzazione anche in piatti di carne, come il coniglio in umido alle nocciole. In pasticceria può essere usata intera o sminuzzata in granella, oppure ridotta in polvere e trasformata in pasta. È tuttavia nel campo della confetteria che essa trova la sua più completa utilizzazione per la confezione di torroni, croccanti, praline, gianduiotti, cioccolato nocciolato, ripieni per cioccolatini e confetti, caramelle nougatine, dolcetti caramellati e tipiche paste da spalmare. Non a caso, da qualche anno, grandi marchi del settore dolciario hanno stabilito nella Tuscia proprie sedi operative.

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