Più che di paese, si potrebbe forse parlare di cittadina, visti l’armonia del tessuto urbano e l’appellativo di “piccola Parigi” attribuito all’abitato da Pirandello, che era solito frequentare con piacere durante le estati.
Il centro storico è dominato dalla mole del Castello, posseduto da oltre quattro secoli dalla famiglia Massimo di Roma, la cui storia si è profondamente identificata con quella del luogo. Durante il ‘600 questi feudatari illuminati riuscirono a dotare Arsoli di molte importanti opere, tra cui un acquedotto, e a rilanciare la vita civile e sociale dopo una devastante epidemia di peste. Fu in quell’occasione che il paese adottò come stemma l’araba fenice, l’uccello che rinasce dalle proprie ceneri.
Il cuore pulsante del borgo è la Piazza Valeria, dalla forma allungata, occupata ad un’estremità da una cinquecentesca fontana ottagonale e all’altra da una colonna miliare romana dell’antica via Valeria, sormontata da una statua della fenice.
A mezza costa fra il castello e la piazza vi è la chiesa rinascimentale di S. Salvatore, costruita nel 1580 su disegno di Giacomo Della Porta.
Tra i prodotti tipici spicca la “fagiolina arsolana”, legume secco a pasta delicata che viene cucinato in zuppa o lesso e condito con abbondante olio di oliva locale, uno dei migliori del Lazio.