L'itinerario più lungo di Monte Orlando. Dal santuario della SS.ma Trinità al mausoleo di Lucio Munazio Planco, passando dalle polveriere borboniche.
Accessibilità: NO. È opportuno utilizzare abbigliamento comodo e calzature adatte a un'escursione.
Punto di partenza: vedi descrizione dell'itinerario.
Punto di arrivo: vedi descrizione dell'itinerario.
Altitudine: 170 m s.l.m.
Segnaletica: Parziale
Aree di sosta: SI. Presenti panchine presso il quadrivio e nelle adiacenze del mausoleo.
Punti di ristoro: SI
Alloggi: SI
Punti di acqua: NO
Durata: la durata riportata è indicativa e si riferisce a persone con passo e andatura normali. Non tiene conto di eventuali soste.
Periodo consigliato: tutto l'anno. Nei mesi più piovosi di novembre e dicembre alcuni tratti potrebbero risultare leggermente infangati.
Questo itinerario è il più lungo tra quelli offerti dall'area naturale di Monte Orlando e principia dal parcheggio detto degli Spalti, sito lungo via Lucio Munazio Planco, proprio ai piedi del monte. Raggiunta l'uscita del parcheggio (dove chi è in automobile può posteggiare a pagamento), ci si reimmette su via Lucio Munazio Planco e si procede in salita.
Quella che ci si accinge a percorrere è una strada a viabilità ordinaria ed è sprovvista di marciapiede. Inoltre l'uscita del parcheggio è in curva. È pertanto opportuno prestare molta cautela, in particolare scegliendo di camminare in fila indiana sul ciglio esterno alla carreggiata (ove possibile). I visitatori, al fine di reagire con prontezza a eventuali pericoli, valutino anche l'eventualità di tenere un senso di marcia opposto a quello delle automobili in transito.
Raggiunta, dopo circa 200 metri, una piccola rotonda al centro della carreggiata, bisogna proseguire diritto per circa 300 metri fino a raggiungere il santuario della SS.ma Trinità. Questo celebre e frequentato luogo di culto può essere, ovviamente, visitato (per informazioni su orari e altro si può fare riferimento al sito web dell'Arcidiocesi di Gaeta). A sinistra del portale della chiesa del santuario, dopo pochissimi passi, si incontra l'imbocco del sentiero detto delle Falesie. Il percorso, in salita, è sterrato nel primo tratto ma dopo alcuni tornanti si presenta lastricato in pietra e pertanto più agevole. Durante il cammino, il visitatore potrebbe apprezzare i diversi stadi vegetazionali dell'area naturale di Monte Orlando. Se, infatti, il sentiero principale attraversa un ambiente tipicamente boschivo di lecci e pini, ai suoi lati, in direzione della costa, si incontrano piante tipiche della macchia mediterranea bassa quali il cisto o la ginestra spinosa e in misura predominante l'erica arborea. Da segnalare, al visitatore con spiccate conoscenze naturalistiche, il rarissimo Ornithogalum arabicum e diverse specie di orchidee.
Poco dopo l'inizio del tratto di sentiero in pietra, sarebbe possibile imboccare una breve diramazione che conduce direttamente sul ciglio delle pittoresche e tipiche falesie a picco sul mare. Attenzione! Raggiungere queste ultime, comporta, attualmente, l'attraversamento di un luogo pericoloso, prossimo allo strapiombo sul mare e dal terreno estremamente cedevole.
In ragione dei gravi rischi per l'incolumità delle persone e in attesa di un intervento in progetto, volto a risistemare il luogo, elevandone gli standard di sicurezza, È ASSOLUTAMENTE VIETATO ABBANDONARE IL SENTIERO PRINCIPALE per inoltrarsi in direzione delle falesie, eventualmente aggirando le barriere (e ignorando possibili cartelli monitori) presenti in loco. Pur raggiunto lo strapiombo, per quanto la presenza di staccionate in legno segnali il pericolo, è in ogni caso assolutamente sconsigliato sporgersi e anche aggirarsi (magari distrattamente) negli ambienti circostanti.
Ancora salendo, si raggiunge un quadrivio ove la segnaletica verticale indicherà le possibili direzioni. A sinistra, si esce, di fatto, dal percorso, per dirigersi verso la strada pedonale asfaltata (via Lucio Munazio Planco) che attraversa tutto il monte dalla base alla sommità, a destra, invece, dopo pochi passi, ci si trova nella cosiddetta area delle polveriere. Trattasi, queste ultime, di strutture di edilizia militare borbonica in cui venivano stoccate munizioni (in particolare polvere da sparo). La prima che si incontra è la Carolina (seconda metà del 700) in parte andata distrutta per cause ignote all'inizio della II Guerra Mondiale. Di seguito è ben visibile e in buono stato la Ferdinando (1765), al cui interno è ospitato un museo geopaleontologico (aperto soltanto a fini didattici). Proseguendo in discesa, la Trabacco (riedificata dopo l'esplosione del 1760) è posta proprio sul ciglio di una falesia a picco sul mare. Particolarmente interessanti, lungo la discesa verso quest'ultima polveriera, i resti di alcune piazzole di tiro e le feritoie di sparo nelle mura che proteggevano la fortezza di Gaeta dagli attacchi portati via mare. Nelle immediate vicinanze della Trabacco, si può apprezzare un suggestivo panorama e scorgere gli uccelli tipici del luogo (gabbiani, cormorani, passeriformi e migratori vari) volteggiare in prossimità delle pareti rocciose. I più fortunati o i più attenti, potrebbero avvistare esemplari di gheppio o, addirittura, di falco pellegrino che è qui, con certezza, nidificante. In tutta l'area delle polveriere, sono anche osservabili la Lavatera marittima e la Barba di Giove, specie botaniche di pregio e sicuro interesse per l'attento naturalista.
Terminata la visita delle polveriere e riprendendo come punto di riferimento il quadrivio, è necessario proseguire in salita su un tratto del sentiero che è ancora pavimentato in pietra ma in seguito sterrato. La maggior fatica per l'ascesa, sarà comunque ripagata da maestosi panorami sulla distesa azzurra del mare. Raggiunta, poi, una biforcazione del tracciato con alcune frecce direzionali, bisognerà scegliere la direzione del mausoleo di Lucio Munazio Planco e ancora muovere in alto, tramite una scalinata (ove sarà opportuno prestare attenzione), che condurrà alle piazzole della Batteria Monte Orlando Superiore. Da qui, procedendo diritto (e facendo un certo affidamento sulle proprie capacità di orientamento...) si scenderà sulla strada asfaltata e pedonale che abbraccia la cima del monte. Camminando verso destra per circa 200 metri e rivolgendo lo sguardo a sinistra, si incontrerà una scalinata (segnalata) in pietra, tramite cui raggiungere, finalmente, il mausoleo (temporaneamente chiuso alle visite e quindi osservabile solo esternamente).
I visitatori che desiderassero evitare il primo tratto dell'itinerario che si effettua su strada ordinaria o che volessero anche accorciare il tragitto, hanno a disposizione anche altre opzioni di parcheggio: proseguendo in auto fino alla piccola rotonda posta al cento della carreggiata di via Lucio Munazio Planco, possono continuare diritto (in direzione del santuario della SS.ma Trinità) e dopo circa 200 metri, raggiungere un'altra area parcheggio sebbene più piccola di quella principale. Da lì, poi, possono raggiungere l'ingresso del luogo sacro.