Il tartufo nero estivo o scorsone si presenta con superficie molto irregolare, forma tondeggiante mediamente bulbosa, cuspidata, profumo non eccessivamente forte e sapore di fungo acerbo. Il colore della carne è bruno giallastro. Prolifera in prossimità di querce e cerri. Viene raccolto da cercatori esperti con l'aiuto di cani addestrati al riconoscimento degli odori. La pezzatura va dai 10/20 grammi a 80 g.
Gli antichi romani sono tra i primi estimatori di tartufi. Considerato, insieme al farro, un importante corroborante in tempi di guerra e di pace. Nel territorio in esame, il tartufo prolifera in prossimità di alberi di cerri e querce, dove, un tempo, si portavano al pascolo i maiali che, oltre alle ghiande, trovavano questi tuberi particolarmente gradevoli. La presenza del prodotto sul territorio, pertanto, è attestata dal medioevo, ma la raccolta e la conseguente utilizzazione per l'alimentazione umana si è diffusa tra gli abitanti della zona negli anni '70.