Distanti da Roma appena 45 km in direzione est, i monti Prenestini hanno da sempre rappresentato un'importante area di insediamento per le attività umane agro-silvo-pastorali. L'agricoltura, il pascolo di bestiame allo stato brado, il taglio dei boschi, nel corso dei secoli hanno provocato profonde modificazioni ambientali.
Il primo popolamento della regione risale alla seconda età del Ferro, ma gli insediamenti antichi localizzati con certezza sono solo Praeneste (Palestrina) e Trebula Suffenas (presso Ciciliano). Si conoscono inoltre i nomi di otto oppida soggetti a Praeneste.
Di proprietà del cardinale Del Drago, il bosco denominato "la Selva" venne da questi donato alla fine del XIX secolo al Comune di Genazzano che vi autorizzò l'uso civico (raccolta del legnatico). Come in buona parte dei boschi appenninici di media e bassa quota, fino agli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso vi è stato prodotto il carbone e delle antiche pratiche di preparazione restano tutt'oggi le piazzole dove venivano allestite le carbonaie. Gli ultimi tagli sono stati effettuati nel 1975.