Fitte e impenetrabili le foreste della Laga, i segni dell'uomo si concentrano nella grande conca amatriciana che si estende nel fondovalle, dove si alternano campi recintati da siepi e muretti a secco, frutteti, prati, pascoli, boschi e castagneti. Un paesaggio agrario dolce, riposante, punteggiato da casali costruiti con la pietra arenaria dalle calde tonalità, segnato dalle tante cappelle ed icone votive. Questa è la terra di Cola dell'Amatrice, protagonista locale del Rinascimento, ma anche dell'amatriciana, il tipico piatto reatino oggi divenuto una bandiera della cucina nazionale.
Appartati come pochi altri settori d'Appennino, i monti della Laga sono in realtà caratterizzati da un insediamento rado a piccoli borghi di bassa densità abitativa. Le tradizioni silvo-pastorali ancora forti sono testimoniate dalla fitta rete di sentieri e vadi (passaggi tra un versante e l'altro) ancora esistente, spesso retaggio di antichi percorsi di transumanza che collegavano con l'Adriatico. Tra i percorsi più noti vi è il cosiddetto Tracciolino di Annibale, che la leggenda indica sia stato percorso dal condottiero cartaginese e dalle sue truppe nell'epico percorso verso Roma.
Amatrice
Tra i monumenti cittadini spiccano alcune chiese del centro storico. Una delle più antiche è quella di S.Francesco, in stile romanico-gotico. Risalente al XIV sec., ha un ricco portale marmoreo e interno a tre navate con begli affreschi quattrocenteschi. Nella piazzetta prospiciente sorge anche il Polo agroalimentare del Parco Nazionale. In posizione più centrale è la chiesa di Sant'Agostino, del sec. XV, con la facciata adorna di un portale gotico e di un rosone di elegante fattura. Per la laterale via Cola dell'Amatrice - pittore e architetto cinquecentesco nonché gloria locale – si raggiunge quindi la chiesa di S.Maria Lauretana o S.Emidio, che oggi ospita un Museo civico di arte sacra con opere provenienti dal territorio.
Frutto della continua frequentazione di queste montagne attraverso i secoli e i millenni, anche il patrimonio culturale e antropologico compreso entro i confini dell'Area Protetta è di primissimo piano. Tradizioni antiche, come le ceramiche di Castelli o il rame di Tossicia, sfidano i secoli perpetuando il vero artigianato artistico. Delizie gastronomiche, come il pecorino di Farindola, le lenticchie di Santo Stefano, la ventricina della Laga, le mortadelle di Campotosto, il marcetto di Castel del Monte, appagano il palato ma pure il desiderio di conservare – accanto al lupo e al camoscio – anche gli antichi saperi delle comunità.
Uguale ricchezza tra le manifestazioni, tra cui la Sagra dei celeberrimi spaghetti all'amatriciana ad agosto e la fiera dell'artigianato dei Monti della Laga ad Accumoli.