Nel Comune di Cisterna di Latina, il monumento naturale tutela nel suo insieme unico il sito monumentale, le sorgive e il giardino di Ninfa, realizzato e via via arricchito durante l'intero corso del Novecento dalla famiglia Caetani. A gestirlo oggi è la Fondazione Roffredo Caetani.
Un laghetto e canali di limpidissima acqua ruscellante fino agli anni Settanta del secolo scorso ospitavano la lontra. Oggi sono frequentati da martin pescatori e gallinelle d'acqua, mentre i brandelli di muro ospitano ramarri, lucertole e upupe.
Descrivere un giardino è compito arduo per le molteplici relazioni sensoriali coinvolte, ancor più perchè è una comunità in continua trasformazione ed evoluzione, per cui dalla sua ideazione ad oggi si sono susseguiti nuove piantagioni, mantenimenti e restauri che, tuttavia, continuano a fare di Ninfa un classico giardino romantico all'inglese. La scelta delle essenze è stata dettata in primo luogo da criteri estetici, i colori dei fiori, delle foglie, delle cortecce, la forma dei frutti, il portamento, il periodo di fioritura e moltissimi altri quasi impercettibili particolari con il loro cambiamento scandiscono l'andamento delle stagioni. Nel contempo sono state privilegiate anche quelle piante che per provenienza, per rarità o per storia orticola risultavano particolarmente significative e degne di attenzione. Se la primavera, a Ninfa, segna la rinascita della vita attraverso l'esplosione dei colori, le altre stagioni offrono, nella persistente ricchezza e suggestione delle fioriture proprie e delle tonalità del fogliame, un costante e mutevole fascino.
A costruire questa perenne bellezza sono circa duemila specie vegetali diverse, per specie, forma, grandezza, cromatismi.
Fra cui gli ACERI, a Ninfa prosperano numerose varietà, fra cui A. palmatum 'Dissectum' e A. palmatum 'Dissectum Atropurpureum', si impongono all'attenzione per il loro portamento, estremamente elegante e leggiadro, che ne testimonia l'età raggiunta in quanto piantate agli inizi del '900. Le MAGNOLIE, a Ninfa numerose sono le specie presenti e se ne possono ammirare diverse nella zona chiamata a tal proposito 'laghetti delle magnolie'. Risultano particolarmente affascinanti quando, già dalla fine dell'inverno, sui ruvidi rami spogli si dischiude una grande quantità di fiori nella tonalità del bianco, rosa o porpora, anticipando l'intensa luminosità primaverile. Le prime a mostrare i loro stretti tepali sono le giapponesi M. stellata 'Rosea' e M. stellata 'Water Lily' seguite da M. denudata. Nell'Hortus Conclusus si impone un magnifico esemplare di M. grandiflora, nativa deglii Stati Uniti sudorientali dove vive sulle sponde dei fiumi e nei luoghi umidi, dalle ampie foglie coriacee persistenti, verde scuro e lucide. Questa specie, familiare per la sua costante presenza nei giardini italiani formali, nei parchi e nei viali, ha fiori molto profumati, bianco-crema, che sbocciano in giugno-luglio, più tardi rispetto alle altre forme decidue.
I MALUS, Lelia Caetani dedicò a queste piante uno specifico settore del giardino, il 'Colle dei Meli', dove sistemò accuratamente un gruppo di meli ornamentali la cui contemporanea fioritura primaverile, nei toni del rosa e del bianco, unita alle calde tinte autunnale assunte dal fogliame crea effetti spettacolari.
Le ROSE, il Giardino ospita una ricca collezione di rose, circa 160 tipologie diverse, che si evidenziano per portamento, fogliame, spinosità e profumo. Fra quelle presenti possiamo citarne alcune: R. filipes 'Kiftsgate', R. 'Alba sem-plena', R. 'Général Shablikine' , R. 'Mme Alfred Carrière', R. 'Clair Matin', R. 'White Rock', R. 'Mermaid'.
Oltre a queste specie, il Giardino è arricchito da betulle, buddleia, camelie, ceanothus, clematidi, cornioli, glicini, prunus e viburni.