
L'aglio rosso di Proceno (Allium sativus L.), è una coltura la cui popolazione coltivata nel territorio di Proceno è riconducibile a diversi cloni di Allium sativus L. ottenuti mediante selezione da parte degli agricoltori locali. Bulbo di medie dimensioni con bulbilli corti e tozzi e tunica dal caratteristico colore rosso. Sapore forte e piccante, profumo intenso e persistente. Destinato al consumo fresco. L'Aglio rosso a una pianta bulbosa con circa 40 radici cordiformi, superficiali il cui maggior volume si trova tra i primi 20-25 cm di terreno. Le foglie basali sono amplessicauli, non hanno funzione di riserva e la più esterna ricopre, per una decina di centimetri circa, le altre più interne per una lunghezza sempre maggiore.
Gli Etruschi, antichi abitatori di Proceno, coltivavano l'aglio e ne facevano un uso abbondante tanto da preferirli alle cipolle, grazie alle caratteristiche igieniche, curative, afrodisiache e stimolanti che già all'epoca gli si attribuivano. Nelle zone particolarmente ombrose e collinari l'aglio cresceva spontaneo e gli Etruschi impararono a concimarlo con la cenere. Nel Due e Trecento ritroviamo l'aglio tra gli ortaggi più diffusi, presenti negli orti della provincia di Viterbo, in quanto usato, oltre che nell'alimentazione, nella farmacopea, per le virtù terapeutiche eccezionali. È ricordato in numerosi documenti del XV e XVI secolo, riguardanti Bolsena e la Val di Lago. La sagra dell'aglio rosso di Proceno istituita all'incirda nel 1980, si tiene nel mese di agosto .