Il territorio di Posta Fibreno, che vanta una superficie di circa 911 ettari, è ricompreso, in grandi linee, tra i comuni di Alvito, Vicalvi, Fontechiari, Broccostella e Campoli Appennino.
L'altitudine del territorio varia da m 988 di Monte Morrone, ai 430 dell'antico municipio, ai 274 di Ponte Tapino. Nelle vicinanze del paese si trovano numerose sorgenti e molte doline e frane: la Prece, Fossa d'Angela, la Tagliata, la Valle, Valle Iannazza, Valselvona, le Codigliane, la Fossa.
Storia del territorio
Le limpide acque e le ricchezze naturalistiche fecero di Posta Fibreno una località conosciuta già dagli antichi Romani, ideale per ritemprarsi lontano dalle contese forensi e dal caos dell'Urbe. La storia documentata ha inizio nel 970 quando Ildeprando, conte di Sora e di Vicalvi, dona a Monte Cassino l'integra metà dei laghi Torino e Giuliano, che in seguito si uniranno formando l'attuale lago. Nel Medioevo Posta e il suo castello divennero un crocevia di nobili, contadini, monaci e religiosi. Tra questi vanno ricordati Francesco d'Assisi e la nobile casata dei della Posta, che da qui presero il nome. Tra assedi, calamità naturali e distruzioni, il borgo fu ricostruito e ampliato: siamo nel Seicento. È il secolo dei duchi Gallio di Como che trasformano il lago in un luogo di delizie riservato a ospiti e notabili. Contemporaneamente i Postesi organizzano il primo parlamento cittadino e con l'Universitas civium riescono a sopportare angherie e soprusi da parte dei feudatari. Il loro desiderio di autonomia sarà sancito, dopo lotte durate secoli, il 5 marzo 1957. Oggi Posta Fibreno è una apprezzata località turistica grazie alla Riserva Naturale e all'ospitalità delle sue genti, fiere e orgogliose della propria storia e delle proprie tradizioni.
PESCA E USO CIVICO
Quella consuetudine secolare di pescare nel Lago e nel Fiume Fibreno da parte dei cittadini di Posta Fibreno, quale preziosa fonte di sostentamento, è oggi mantenuta e assicurata, anche se per mutate e diverse finalità, dal Diritto di Uso Civico di pesca. .............
Tra gli elementi della tradizione locale un posto di rilievo spetta alla tipica imbarcazione del lago: “la nauè”.
Interamente di legno, dal fondo piatto e dalla forma simmetrica (ovvero ha due prue). Realizzata con tavoloni in legno di quercia, inchiodati e sigillati tra di loro con uno speciale impasto di muschio e farina; è capace di trasportare un carico di ben 3-4 quintali. Viene condotta con un remo anch'esso particolare, la pala, formato da un'asta di legno lunga circa 4 metri accoppiata, ad una estremità, con tavoletta spianata e sagomata forma di trapezio in legno di salice o noce.
Alla nàue è dedicata una sezione dell'interessante Museo etnografico, nel centro storico di Posta Fibreno.
Da non perdere durante il primo fine-settimana di agosto la manifestazione in onore del Crocifisso del Lago e del subacqueo, in occasione della quale si fa riemergere una croce in acciaio posta dal 1977 sul fondo del lago. La croce viene prelevata dai sub, portata in superficie e onorata dai fedeli.