Da sempre, la Sagra della Polenta, organizzata in concomitanza con la processione che riconduce la statua del Santo Patrono nella chiesa di Sant'Antimo, rappresenta l'occasione per una scampagnata autunnale. La polenta, piatto tradizionale della cucina locale, diventa l'occasione per un incontro non solo alimentare. Resistendo alle logiche commerciali, gli organizzatori hanno deciso di valorizzare questo piatto e coltivare la memoria della cultura contadina ormai quasi perduta. Parlare di questo piatto evoca ricordi di un mondo ormai smarrito e affascinante, nel quale affondano le radici della nostra tradizione.
La preparazione della polenta osserva una tecnica affinata, unita a tempi piuttosto lunghi: il "mastro polentaio", infatti, non concede nemmeno una porzione del suo tesoro biondo se non ha bollito per almeno tre ore nei tradizionali paioli di rame... e un continuo cambio di uomini a rimestare. Rispettando la usanze del paese la polenta viene servita in scifi di legno che, rappresentano un omaggio da conservare come ricordo.
Il menu prosegue con grigliata mista di carne, verdure accompagnate da buon vino del posto.
La festa prevede anche l'esibizione di gruppi musicali dal vivo.