Il sentiero inizia da Paganico Sabino (m 720), passando per le gole dell'Obito raggiunge la cima del Monte Cervia.
Accessibilità: non accessibile a passeggini e persone in carrozzina, non presenti dispositivi di orientamento per non vedenti e ipovedenti;
Punti di partenza: nel paese di Paganico;
Punti di arrivo: cima del Monte Cervia;
Segnaletica: sia orizzontale che verticale;
Area di sosta: è presente un'area attrezzata denominata "Area attrezzata delle Rocche";
Punto di ristoro: solo alla partenza dove è presente un Bar;
Alloggi: non ci sono rifugi o alloggi;
Puinti d'acqua: Non ci sono punti d'acqua;
Periodo consigliato: tutto l'anno tranne i periodi di neve abbondante;
Punti di interesse: gole dell'Obito;
Punti informazione: non ci sono punti d'informazione.
Nei pressi del palazzo comunale di Paganico, dove si può parcheggiare l’auto, si imbocca una strada che costeggia e supera il campo sportivo, arrivando a delle abitazioni recentemente ristrutturate. Alla fine della via, una breve scalinata conduce a delle vecchie stalle dismesse e all’inizio del sentiero (individuato dai consueti segnali in vernice). Il tratto iniziale del tracciato costeggia il Fosso dell’Obito, offrendo numerosi scorci sulle omonime gole. Il paesaggio vegetale delle gole è caratterizzato dal leccio che in queste zone trova un microclima favorevole nei costoni calcarei esposti al sole, formando dei popolamenti rupestri. Proseguendo nel sentiero, nei pressi di un bottino che capta la sorgente di Fonti della Signora, si lambisce un mulino ad acqua restaurato; subito dopo si transita su uno dei due antichi ponti che attraversano il torrente dell’Obito. Dopo circa 150 metri si giunge ad un bivio, qui prenderemo a destra continuando parallelamente al fosso fino ad attraversarlo nuovamente per mezzo di un secondo ponte. Lungo il torrente si sviluppa una fascia discontinua di vegetazione ripariale, costituita da salici rossi e salici bianchi. Il sentiero piega poi in direzione sud-est, attraversando dapprima un ambiente composto da boschi misti con prevalenza di carpino nero, per poi passare all’interno di una cerreta con presenza diffusa di castagni da frutto. Si giunge quindi a Fonte Pietrafinola (m 940), che si presenta con un caratteristico abbeveratoio in legno e subito dopo il sentiero si allarga, divenendo una facile sterrata carrabile che percorreremo per circa 800 metri, fino ad arrivare all’area attrezzata delle Rocche.
Giunti all’area pic-nic si lascia la carrareccia e si svolta a destra (in direzione nord-ovest), inerpicandosi in un’area aprato pascolo. Il sentiero prosegue in salita attraversando un bosco misto con esemplari di faggio, carpino nero, nocciolo e acero opalo. Laddove la vegetazione si fa più rada, compaiono anche specie come il ginepro comune, la ginestra comune, il biancospino e la rosa selvatica comune. Salendo di quota si entra all’interno di una bella faggeta d’alto fusto, con presenza
sporadica di agrifoglio. L’ascesa continua in direzione nord-ovest senza particolari difficoltà, bisogna solo fare attenzione a non imboccare a destra (in direzione nord-est) una diramazione che ci riporterebbe verso Fonte Pietrafinola. Dopo circa 1,6 km dall’area attrezzata, si esce dal bosco e si giunge ad una radura, qui si prose-
gue in direzione sud, zig zagando tra cespugli di ginepro e piccoli lembi di faggeta, facendo sempre attenzione a seguire i segnali in vernice.
In breve si sale il versante nord - ovest del Monte Cervia transitando in una prateria sassosa, e superato un piccolo boschetto di faggio ed acero, si arriva a Colle Pobbio (1386 m). Da qui continuando sulla cresta e mantenendo la medesima direzione (sud-est), si transita sopra la Valle di Varco (1366 m). Ottima la visuale che possiamo godere da questa posizione, sulla valle del Turano ad occidente, e in direzione opposta, sulla rigogliosa faggeta che ricopre il versante orientale della dorsale del
Monte Cervia. Continuando dopo poco più di 200 metri si arriva alla vetta del Monte Cervia (1438 m).