La seconda tappa del nostro percorso attraversa una delle aree più belle e visitate del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili.
Qui cammineremo sotto le fronde dell’imponente faggeta secolare, tipica di questi monti, per poi continuare calpestando i verdi pascoli del Pratone da cui si può ammirare la vetta piramidale di Monte Gennaro con i suoi 1271 m.s.l.m. Arrivati a questo punto si prosegue verso la piana di Campitello con i suoi fontanili, per poi ridiscendere per la sinuosa valle del Fosso di Vena Scritta e raggiungere oltre la fine della tappa, con il caratteristico borgo di Licenza.
In questa tappa possiamo percorrere due varianti, una impegnativa e piuttosto lunga che ci porta sulla vetta di Monte Gennaro ed un altra, ben più breve, verso la fine della tappa che ci porta a scoprire i resti della Villa di Orazio.
Il percorso
Dalla piazza principale, porta d’entrata al borgo vecchio di San Polo dei Cavalieri, di fronte alla bella fontanella ci si inoltra per Via Monte Gennaro, che salendo si immette su una larga strada. Percorrendola tutta in dolce salita per circa 4 km (segnavia 303), annoiandosi un po', si incontra: prima l’amena area Sosta con fontanile immersa in un bosco di castagni; poi, ad un tornante, la diramazione del sentiero 303A che porterebbe agli interessanti ruderi di Madonna dei Ronci; diverse aree soste assolate e ridotte all’essenza sul bordo sinistro della strada; un campo sportivo ed il segnavia 303C per il Monte Morra. Al suo termine si presenta il grande taglio della montagna, quasi un’allegoria della fine di un mondo, quello in continuità con la Riserva della tappa precedente e l’entrata in uno nuovo, composto da quote più alte e da paesaggi più estesi ed articolati del Parco dei Monti Lucretili. Il sentiero che si sviluppa oltre si snoda tra deboli pendenze e falsopiano, poche radure e boschi misti con prevalenza di querce e dopo essersi innestato con il percorso 302B proveniente da Prato Favale, prosegue su un pavimento spesso sassoso ed oltre un passo entra sempre più nel regno della faggeta percorrendo per intero Valle Cavalera sino a sbucare sull’immenso e spettacolare pianoro carsico del Pratone, con la piramide pietrosa e nuda del Monte Gennaro sullo sfondo occidentale. Alle spalle della chiesetta malconcia ci si rituffa nella faggeta sui passi del percorso 305 e superata l’ombrosa incisione si gode della vista del successivo e solare pascolo di Campitello punteggiato da ben due fontanili, di cui si suggerisce la sosta ristoratrice e rinfrescante a quello alto, nei pressi del culmine altitudinale della tappa odierna, la Fonte Campitello. Da qui, tralasciando sulla sinistra il segnavia 305C che condurrebbe al Casale di Casa di Porco, il cui nome non fa onore al magnifico patriarca Olmo che gli fa compagnia e per cui varrebbe la pena una visita ad hoc, si inizia la dolce discesa, sempre sul 305 ed in direzione E verso il Fosso di Vena Scritta, nella cui incisione valliva si entrerà dopo circa 1 km. Percorsolo, quando dopo un prato ed una “passina” in legno si intercetta il sentiero 306, lo si segue verso sinistra. Oltre una staccionata posta alla fine della strada sterrata solcata dall’acqua piovana il sentiero degrada lieve; oltre una macchina abbandonata, tagliando in traverso l’ampio versante la discesa si fa più impegnativa e lunga, sino ad arrivare nel fondovalle passando davanti allo spettacolo del Ninfeo degli Orsini, con i suoi giochi d’acqua, e lambendo le rovine della visitabile Villa di Orazio. Si è ad un passo dalla méta, il bel borgo di Licenza.