Nella parte orientale dei Monti Lucretili, una morfologia carsica
Con questa tappa si attraversa la parte orientale dei Monti Lucretili, con i due paesi di Percile e Orvinio e si incontra una delle suggestive emergenze naturalistiche del Parco stesso: i Laghetti di Percile. Ci si affaccia poi su uno dei fianchi orografici sinistri del Fiume Licenza. E si lambiscono le pareti di un'altra spettacolare dolina carsica: il Pozzo dei Casali.
Descrizione del sentiero
Lasciando l'assolato borgo di Cineto Romano con il suo ameno castello, dopo un primo tratto di strada sterrata, la traccia diventa un bel sentiero e camminando in un'alternanza di boschi di querce e radure con suggestivi scorci panoramici, si guaderanno anche tre ruscelli. La vista del Fraturno, lago più grande, invita a fermarsi per una sosta sulle sue rive.Proseguendo fino al paese di Percile, circa a metà del percorso, è tutta un'ampia, e piuttosto comoda passeggiata.
Dalla piazza si scende lo stradello sottostante, si traversa la provinciale e dopo una svolta si lascia la sterrata in direzione Nord. Dopo un po' il sentiero assume le sembianze di una vecchia mulattiera di servizio dei terreni che venivano coltivati, quando la comunità di questi borghi lavorava e viveva soprattutto dei prodotti della propria terra. Un'archeologia rurale che si può percepire e recuperare con il pensiero, nel mentre si cammina e si osservano gli antichi muretti a secco, crollati, interrotti e trasformati nelle loro dimensioni e geometrie.
Continuando a salire, quasi come una sorpresa e dove la querceta si dirada, poco al di sotto del piano del sentiero delle balze e pareti di roccia svelano i bordi dell'ampia circonferenza della dolina del Pozzo dei Casali. Suggestiva! Il sentiero prosegue con ampie curve, lunghi traversi e pendenze dolci fino ad incontrarsi con il percorso di cresta, segnavia 320 e variante dell'altro trekking a tappe della Via dei Lupi. Oltre, e sempre verso Nord, in una mezz'ora si giunge ad Orvinio, pittoresco abitato e fine tappa.
Borghi piccoli, in armonia con il territorio
In questa tappa si scoprono tre deliziosi paesi, quasi equidistanti tra loro, al principio a metà e alla fine. Tre borghi che dall'autunno alla primavera viveno più del silenzio della natura nella quale sono incastonati che di parole. Quasi integri, due con ampi panorami, sono angoli da riscoprire con rispetto. Raggiungerli a piedi dopo tanta sana fatica è uno dei magici ingredienti per ritrovare quell'equilibrio che spesso si perde nei grandi centri urbani.