Percile - Laghetti di Percile
CAI n. 307 Laghetti di Percile (CNP)
Dalla piazza centrale di Percile si seguono le indicazioni per i Lagustelli, depressioni carsiche (doline) la cui origine è conseguenza del crollo del terreno sotto l’azione della dissoluzione sotterranea e del successivo processo di impermeabilizzazione con sedimenti argillosi. Il sentiero parte dalla strada Piana; poco dopo aver lasciato il centro storico (570 m) si risale, per un primo tratto, la valle dell’Aone tra la fitta vegetazione arbustiva. Si arriva in breve tempo a riprendere la strada carrabile che sale da Percile, proseguendo per un tratto panoramico che abbraccia la valle del Licenza e la lunga dorsale del Monte Pellecchia, Monte Guardia e Monte Morico. Lungo la strada è possibile osservare molti tratti in affioramento della formazione geologica del Membro di Guadagnolo, in particolare la litologia calcarenitica a diverse colorazioni, grigio, avana e nocciola. Dal Colle Serranile il sentiero giunge al rifugio forestale della Porcareccia, dopo aver attraversato un’area rimboschita con varie conifere. Dal rifugio si supera una passina laterale e si prosegue sulla carrareccia, lungo la quale è visibile la presenza di pascoli allo stato brado con fontanili per l’abbeveramento e stalle per il ricovero degli animali. In questo tratto si penetra in un’area boscosa a querceti misti e roveti. In circa 1 h 30 di cammino si arriva al primo dei due laghi, il Lago Marraone (674 m), costeggiando una profonda dolina che ospita lo specchio d’acqua, poco visibile dalla strada. Il secondo lago, Fraturno (704 m), si presenta ben visibile con una sponda percorribile a piedi e la sponda opposta ricoperta da un fitto bosco di querce, abeti e cipressi, che regalano un suggestivo spettacolo in autunno. Una salita breve dietro il costone alle spalle del lago (sentiero 307B) porta alle rovine medievali di Castel del Lago, in località Rovine Morella (772 m, 2 h). La Regione Lazio, su proposta del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, nel 2008 ha dichiarato l’area dei Lagustelli zona umida a protezione internazionale, in base a quanto previsto della Convenzione di Ramsar,sottoscritta da più di centocinquanta paesi e avente per obiettivo la tutela delle zone umide. L’area è zona di riserva integrale assoluta.