Se dico “presentazione di un libro” alcuni di voi si immagineranno lo scrittore con la giacca dentro una bella libreria a firmare le copie, altri penseranno alla scrittrice spigliata che racconta le origini del proprio lavoro, pochi, credo, potranno, come me, ricordare una perfomance come quella cui Giuseppe Festa, scrittore, musicista e naturalista, ha dato vita l’11 novembre presso la Biblioteca comunale di Acquapendente, presentando, ma ormai il verbo è riduttivo, il suo bel romanzo L’estate dell’Orsa Maggiore.
Scrittura, musica e natura sono i temi che hanno accompagnato il narrare di lupi, orsi e foreste, ma anche di uomini e donne e ragazzi che si affacciano alla vita con dubbi e difficoltà e che traggono sostegno e guida dal contatto con l’ambiente naturale, anche inconsciamente.
C’è la musica, che trasmette emozioni quanto un libro e che l’autore ha voluto condividere con noi suonando e cantando una delle sue ballate folk. C’è Morena, la piccola orsetta marsicana protagonista del racconto, ma con lei anche Amarena, l’orsa adulta uccisa recentemente per essere entrata in un pollaio, Yoga, la prima orsa confidente e Achille, il lupo di Monte Rufeno che ha vissuto sostenuto dal proprio piccolo branco dopo la menomazione che lo ha reso zoppo. Gli orsi e i lupi, i grandi carnivori della nostra Italia, sono mammiferi, proprio come noi, e i loro cuccioli hanno bisogno, per crescere, di giocare, esattamente come i nostri, con i loro giochi. Festa ha sorpreso tutti tirando fuori dallo zaino alcuni balocchi da lupacchiotti, ritrovati dentro una tana non più in uso, e, incredibile a dirsi, non erano legnetti, corna o sassi ma un pallone da calcio tutto addentato e una lattina distrutta dal suo essere usata come massaggia gengive! Non possiamo più neanche dire che loro sono animali e sono diversi da noi, condividiamo ormai porzioni di habitat, dato che a volte i nostri si sovrappongono ai loro, caratteristiche biologiche e perfino giocattoli. Se vogliamo dare pieno senso alla parola conservazione la coabitazione consapevole è quindi la strada da percorrere.
sdf