Si tratta di un formaggio fresco a pasta filata molle ed a fermentazione lattica, che può pesare fino a 500 g. Prodotto con latte vaccino, va consumato fresco. Presenta la caratteristica forma tondeggiante o oblunga con testina, oppure a nodino, o a treccia ed è sprovvisto di crosta. Ottimo anche per essere usato nella preparazione di lasagne o pizze. Va conservato in frigorifero e mantenuto nell'acqua "di governo" in cui viene messo a raffreddare dopo che gli si è data la forma.
La produzione di formaggi a pasta filata è documentata dai testi di autori latini quali Plinio e Columella (De re rustica" Libro VII 8). All'inizio del secolo veniva prodotto dalla trasformazione del latte di vacche maremmane, per differenziarsi solo a fine secolo tra quella proveniente da latte bufalino e da latte vaccino. Nella "Monografia del Fior di Latte" del Marracino (1958) viene introdotta una netta distinzione tra la "Mozzarella" di latte di bufala e il "Fior di Latte" prodotta con latte vaccino. Inoltre, da come si evince dalla ricca documentazione amministrativa e non (registri di carico/scarico, materiale fotografico, etichette storiche etc) conservata presso la Centrale del latte di Rieti, anche in provincia di Rieti la produzione del fiordilatte vanta un'antica tradizione. A partire dal maggio del 1955 l'azienda si è attivata a trasformazione il latte vaccino locale in buone caciotte e fior di latte.