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Uomo e territorio

Archeologia e arte

Sulla base di studi storico-archeologici condotti anni addietro dal Museo Nazionale d'Arte Orientate e dalla Soprintendenza Archeologica per il Lazio, sotto la direzione della Dottoressa Paola Torre, possiamo affermare che già a partire dal IX secolo si possono individuare forme di presenza umana nell'area di Monte d'Argento. In particolare, sono stati ritrovati rilevanti resti di edifici che appartenevano al cosiddetto Castrum Argenti, un antico insediamento umano, menzionato principalmente dal Codex Diplomaticus Cajetanus, sviluppatosi per scopi abitativi e difensivi, tra il X e la fine del XIV secolo. In particolare, molto importanti sono le vestigia di una chiesa con aula rettangolare absidata e cripta sottostante, divisa in tre navate. È stata anche utilizzata per le sepolture dei defunti, come testimoniano le diverse tombe presenti. L'edificio di culto risale al XII secolo, ma la presenza di altre camere vicine fa pensare che si sia stato man mano ampliato fino al XIII-XIV secolo. Un'altra parte ancora dello stesso serviva ad uso abitativo.

A tutto questo si aggiunge una torre posta nei pressi della porzione sud-orientale della collina, di cui oggi rimangono solo i resti. Sorta probabilmente sulla base delle fortificazioni alto-medievali di Monte d'Argento, rappresenta una delle prime vedette realizzate, in questi territori, all'inizio del XVI secolo per difendere la coste dagli attacchi saraceni e barbareschi.

Da ricordare, anche, che, nel lontano anno 1014, presso questo rilievo calcareo, fu redatto il noto documento detto "Placito di Castrum Argenti", stipulato per risolvere una delicata disputa per la esatta definizione dei confini terrieri, fra il conte di "Traetto" Dauferio e l'Abate di Montecassino.