La costa romana fino agli anni Cinquanta era praticamente priva di insediamenti. Nel 1946, dati Istat, a Ladispoli si contavano 142 abitazioni occupate. A Pomezia 262. A Santa Marinella 315. Oggi queste stesse località e poi Ostia, Fiumicino, Focene, Torvaianica, Ladispoli, più che località del turismo balneare - come la posizione farebbe dedurre - sono il fronte occidentale della città. Con numeri dei residenti pari se non superiori a molti capoluoghi di provincia, e che nel periodo estivo si moltiplicano ancora a dismisura.
Singolare anche per le dinamiche insediative, oltre che per i paesaggi, la Riserva del Litorale Romano non si presenta quindi certo come area wilderness. Realmente alle porte della metropoli, incastonata tra aree densamente urbanizzate, piuttosto si configura come una grande oasi a mosaico a disposizione della collettività e dei suoi bisogni: della fruizione turistica, della sensibilizzazione culturale, dell'educazione ambientale, ma anche del relax, delle attività sportive all'aria aperta, del desiderio di una passeggiata in bicicletta sulle sponde di un fiume o di un picnic in un prato.
La storia di questo territorio è innanzi tutto la storia di Roma. Dai mitici primi insediamenti lungo il Tevere, le vicende della città hanno profondamente segnato l'intera regione a partire dalla piana costiera. Secondo la tradizione fu il re Anco Marzio, che regnò tra il 640 e il 616 a.C., a fondare la colonia di Ostia per assicurare a Roma il controllo della foce del Tevere e delle preziose saline del vicino stagno costiero.
Dopo la decadenza del porto commerciale e della città imperiale di Ostia, il territorio vicino alla foce del Tevere fu soggetto a numerose e frequenti incursioni barbariche, che si spinsero anche lungo il fiume, fino a Roma. Fu Gregorio IV (827-844) il primo dei papi a promuovere la costruzione di una nuova città fortificata per difendere quel tratto di costa. Per garantire sicurezza agli abitanti di Ostia e Porto – un nucleo di pescatori accampati attorno alla basilica paleocristiana di Santa Aurea – venne edificata una nuova cittadina alle spalle del vecchio abitato romano, circondandola di mura e dandole il nome di Gregoriopoli. La cinta difensiva della nuova città era in parte fondata sui resti di un acquedotto di età romana. Quanto al borgo attuale, generalmente si fa risalire al complesso degli interventi tardo quattrocenteschi che consistettero nella costruzione di nuove mura, nel rifacimento della cattedrale di S.Aurea e, successivamente, nell'edificazione della rocca di Giulio II, tra il 1483 ed il 1486. I lavori vennero forse affidati a Giuliano da Sangallo, in collaborazione con Baccio Pontelli.
Nel 1557, una grande alluvione mutò il corso del Tevere eliminando proprio l'ansa sulla quale si affacciava Ostia medievale e rinascimentale E anche la storia locale mutò il proprio corso. Alla fine dell'Ottocento venne iniziata una vasta opera di bonifica rivolta in particolare ai grandi stagni di Maccarese e di Ostia. Negli anni Venti e Trenta del Novecento si passa infine alla bonifica della campagna di Maccarese.
Ostia Antica
I suoi grandiosi resti di palazzi, strade, piazze, teatro, terme, fori, magazzini, ne fanno l'esempio meglio conservato e più completo di una città romana giunto ai nostri giorni. Divenuta il porto di Roma e beneficiando dell'inarrestabile espansionismo politico e commerciale dell'Urbe, Ostia fu dapprima base della flotta romana - durante la guerra con Cartagine e la conquista dell'Oriente – e poi florida città commerciale. In età imperiale si stima che contasse più di 50.000 abitanti.
Porti di Claudio e Traiano
Oggi se ne ammirano i resti, camminando tra i prati e il bosco che li aveva completamente avviluppati: il colonnato del portico di Claudio, ciò che resta della darsena, le strutture degli imponenti magazzini traianei, i resti del grande cosiddetto palazzo imperiale. E, soprattutto, il perfetto esagono del Porto di Traiano, oggi di notevole importanza anche naturalistica come punto di sosta degli uccelli migratori.
Necropoli di Portus
Sepolcreto situato lungo un tratto ottimamente conservato della via Severiana, risalente ad un periodo collocato tra gli inizi del II e la metà del IV secolo d.C. dagli studiosi, che lo considerano il cimitero meglio conservato della romanità.
Villa Romana a San Nicola
Solo parzialmente portata alla luce nei pressi di Marina di San Nicola, la sua estensione misura circa due ettari, sulla sommità di un lieve promontorio naturale di arenaria. Costruita in epoca augustea (I sec.a.C. – I sec.d.C.) e occupata fino alla tarda età imperiale (IV – V sec. d.C.), tra la vegetazione ne restano i basamenti delle colonne dei portici, alcuni ambienti con intonaci decorati, un lungo criptoportico.