Introduzione
Il Succiacapre (Caprimulgus europaeus) è una specie dalle abitudini notturne, della quale spesso le conoscenze sono scarse e incomplete (Pedrini et all, 2003; Bon et all, 2004; Gagliardi et all, 2007). Lo studio ha riguardato le coppie riproduttive di Succiacapre presenti in una pozione di territorio comprendente la Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile, il SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e la ZPS (Zona di Protezione Speciale) IT6020011 i quali sono stati designati come ZSC (Zone Speciali di Conservazione).
Area di studio
L’area si estende per 4.200 ha e comprende principalmente un territorio votato all’agricoltura, con sorgenti, laghi, fiumi e canali che creano un sistema idrografico di rilievo. Inoltre nell’area di studio sono presenti boschi, cespugli e prati incolti, per ulteriori informazioni (Rampini E. 2018), (Mariani M. 2018) e (Di Carlo et al., 1960, 1981).
Materiali e metodi
Il territorio indagato, attraverso l’utilizzo del software cartografico QGIS, è stato suddiviso in unità di rilevamento aventi forma quadrata, ricavate con la soprapposizione della griglia UTM a maglia quadrata di 1x1 km. Complessivamente sono state ottenute 42 particelle dalle quali sono state escluse tutte quelle non aventi i requisiti di idonetà ambientali per ospitare le coppie nella fase riproduttiva. Infine ad ogni particella ritenuta utile, è stata posizionata una stazione d’ascolto, dove una volta avviato lo studio, l’operatore incaricato è rimasto per 20 minuiti. La stessa particella è stata indagata tre volte nel corso del periodo riproduttivo per un totale di 9 nel corso dei tre anni.
Risultati
Nei tre anni di studio (2014-2015-2016), sono state censite n° 5 coppie di Succiacapre (Caprimulgus europaeus) in riproduzione nell’area indagata; tutte posizionate ai margini della stessa o nella fascia di territorio con presenza di pietrisco e ai margini delle aree boscate, dove la lavorazione dei terreni agricoli, non arreca disturbo alla specie.
Discussine
L’esiguo numero di coppie riscontrate durante il presente studio è sicuramente da attribuire alle peculiarità del territorio indagato. Infatti esso ospita nel suo interno varie aree con terreni sfruttati intensamente dall’agricoltura, sostenuta da un forte utilizzo di fitofarmaci. Inoltre la specie per la sua riproduzione, evita generalmente le montagne, le foreste, gli altopiani più fitti di vegetazione, le piantagioni mature, le coltivazioni, i canneti e prati d’altaquota. Infatti per la sua riproduzione il Succiacapre predilige ambienti asciutti, aperti e ben drenati, scarsamente rinvenibili nel territorio dell’Area Protetta, tranne nelle zone collinari, dove sono stati perlappunto rinvenuti tutti i suoi nidi.
Conclusioni
La Specie è inserita nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (2009/147/CE ex 79/409/CEE) ed essendo d’interesse comunitario è opportuno avviare della misure di conservazione degli ambientali utilizzati nel periodo riproduttivo e l’eventuale riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci, che possono ridurre la risorsa trofica.
Nella Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Italia, la specie è considerata “a Minore Preoccupazione” (Peronace et al., 2012), inoltre la stessa risulta con dati insufficienti (DD) (Brunelli et al., 2011) e in Italia la popolazione è in decremento generale (LIPU, 2009 e Calvario et al., 2010). Questo lavoro rappresenta un punto di partenza sulle conoscenze della specie nella Provincia di Rieti e sarà utile alla conservazione della stessa.