Il Monumento Naturale protegge un interessante esempio di carsismo, generato dalla dissoluzione della roccia calcarea ad opera del rio Obaco, lo stesso ad aver creato i suggestivi ambienti delle vicine grotte di Pastena.
Nelle cavità carsiche è stata rilevata la presenza di una diversificata fauna cavernicola, tra cui si segnalano tra gli invertebrati alcuni piccoli crostacei. Diversi anche i pipistrelli o chirotteri, tra cui il ferro di cavallo, il ferro di cavallo minore, il ferro di cavallo euriale, il vespertilio di Capaccini e il miniottero.
Nella forra del rio Obaco, in prossimità dell'accesso alle grotte, persistono frammenti di vegetazione ripariale con essenze quali il carpino bianco, il nocciolo, l'ontano e il salice bianco. Sui terrazzamenti agricoli abbandonati si è sviluppata una boscaglia arida a carpino nero, albero di Giuda, orniello e acero minore. Presenti estese formazioni aperte ad ampelodesma, nonché numerose orchidee selvatiche tra cui l'orchide italica, ofride apifera, ofride scura, serapide maggiore.
Il complesso delle grotte di Falvaterra non è altro che la naturale prosecuzione delle vicine grotte di Pastena. Si tratta di un sistema di cavità carsiche generatosi da fenomeni erosivi e corrosivi caratterizzato da laghi e cascate sotterranee. Vi si trovano, ben conservate e in continua evoluzione, numerose stalattiti e stalagmiti. Per favorire il deflusso delle acque del rio Obaco che allagavano le aree agricole della piana di Pastena, negli anni Settanta del secolo scorso sono state realizzate alcune gallerie artificiali, utili anche all'accesso alle grotte per indagini speleologiche e la programmata infrastrutturazione a fini turistici.