Quando camminiamo per i sentieri del Parco, osserviamo la flora e la fauna o le tracce che quest’ultima lascia lungo i percorsi, ma ci siamo mai soffermati ad esaminare ciò che calpestiamo? Sicuramente con meno attenzione. In realtà materiali che costituiscono il terreno o pareti rocciose che incontriamo durante le nostre passeggiate nel Parco, hanno la stessa importanza di piante e animali, un mondo affascinante, quello che appartiene ai prodotti vulcanici, rocce e minerali che si sono formati nel corso dell’evoluzione del Grande Vulcano Laziale durata all’incirca mezzo milione di anni, che ha plasmato la morfologia del nostro territorio. Le rocce sono costituite essenzialmente da minerali aggregati che quando la luce li colpisce, mostrano al meglio le varie forme geometriche e i colori che li compongono, quello che all’apparenza sembra un semplice sasso può nascondere e contenere molte informazioni scientifiche sul paesaggio che ci circonda.
Andiamo quindi a scoprire quali sono i principali tipi di rocce che possiamo osservare nell’area vulcanica dei Colli Albani.
Una volta che i materiali vulcanici emessi o espulsi fuori dal cratere, vengono a contatto con la temperatura esterna più bassa, si raffreddano e originano diversi prodotti o materiali. Nell’attività vulcanica di tipo esplosivo, si formano le rocce piroclastiche come il tufo, un materiale dal caratteristico colore giallo-marroncino, o il peperino altro tipo di tufo di colore grigio cenere, punteggiato da vari minerali, che si è originato durante le eruzioni esplosive freatomagmatiche della terza fase, attraverso lo scontro/incontro nel sottosuolo tra acqua e magma incandescente. La famiglia dei tufi è da sempre molto utilizzata dall’uomo in edilizia per costruire muri, recinzioni o come materiale da ornamento. Rientrano nei prodotti di natura esplosiva anche le scorie, i lapilli e le pozzolane.
L’attività effusiva, cioè le vere e proprie colate di lava hanno invece dato origine ad un prodotto più duro e compatto, la lava leucititica materiale utilizzato per le pavimentazioni stradali già in epoca romana, ne sono un esempio il famoso basolato della Via Appia Antica a Roma, o della Via Sacra nel territorio dei Castelli Romani. È un materiale tutt’oggi utilizzato per fare i sampietrini, molto diffusi e con i quali sono lastricate la maggior parte delle strade, nei centri storici del Parco dei Castelli Romani.
Tratto dalla pubblicazione:
“L’ambiente naturale del Parco Regionale dei Castelli Romani”