La fauna ittica dei laghi di Nemi e di Castel Gandolfo è quella che, probabilmente, è stata stravolta in misura maggiore dal processo dinamico che ha animato e anima tuttora il territorio dei Castelli Romani, al punto che le specie estranee (alloctone o esotiche), come la carpa e il persico sole, sono ormai diffuse quanto o più rispetto a quelle locali (autoctone), come il luccio e la tinca.
Alle originarie specie si sono aggiunte negli anni, importate da altri Paesi, nuove specie, a volte invasive e capaci di causare l’estinzione locale delle prime. Nei laghi è presente anche una specie di testuggine estranea alla fauna locale ed europea, introdotta molto probabilmente a causa del colpevole abbandono, da parte dell’uomo, di esemplari provenienti da abitazioni private.