Un territorio così vario come quello dei Colli Albani, ricco di foreste che ospitavano numerosa selvaggina, prati per pascoli, prodotti spontanei del bosco, rigoglioso d’acqua con laghi ed innumerevoli sorgenti, a dominio delle strade di comunicazione con il sud d’Italia non poteva restare troppo a lungo disabitato.
Infatti i primi insediamenti umani stabili si possono far risalire al periodo precedente il Neolitico. Ma le prime popolazioni che hanno lasciato un’impronta importante e documentabile sul territorio si stabilirono intorno all’anno 1000 a. C., quando si formò la civiltà del ferro detta “laziale”, che assunse poi caratteristiche precise con la nascita e lo sviluppo della mitica città di Albalonga.
I rudi e forti Latini dovettero difendersi da parecchi nemici. D’altronde il possesso di queste terre, vista la posizione strategica del Vulcano Laziale nell’Italia centrale, era vitale, senza contare la bontà del clima e la generosa abbondanza che la natura offriva. Le tribù dei Volsci e degli Equi tentarono più volte di impadronirsi di questo territorio.
Ma alla fine il popolo dei Romani, al termine del V secolo a. C., risultò vincitore, sottomettendo anche i Latini e restando quindi padrone incontrastato. L’area del Vulcano Laziale venne prescelta da parte di potenti ed illustri personaggi dell’epoca tra i quali Catone, Lucullo, Cicerone, per costruire le proprie ville con annessi giardini dove poter godere tranquillamente gli otia della campagna.
Tra i più importanti siti di importanza archeologica ricordiamo il complesso dell’antica città di Tuscolo, con il Teatro molto ben conservato risalente al I secolo a. C., i resti del Foro, della cosiddetta Villa di Tiberio e diversi sepolcri. Ad Albano sono ben conservati l’Anfiteatro, il Castrum, il monumento agli Orazi e Curiazi ed i Cisternoni. Notevoli sono anche la Villa di Vitellio ad Ariccia, i ninfei del lago Albano, il tempio di Giunone Sospita a Lanuvio, i resti del tempio di Diana a Nemi, ecc.
Anche gli antichi lastricati romani, con il loro tipico basolato sono ben conservati, come l’antica Via Sacra che da Ariccia sale fino a Monte Cavo, l’antico Mons Albanus dove Latini e Romani si recavano al Tempio di Giove (Juppiter Latialis) edificato sulla sua cima per festeggiare le Feriae Latinae.
Le alture dei Colli Albani seguirono così, nel bene e nel male, le sorti di Roma, adornandosi di ville, teatri e sepolcri nello splendore dell’Impero, e decadendo rapidamente con la fine dello stesso.