L'uva biologica si ottine nel rispetto del metodo di produzione di cui al regolamento (UE) 2018/848, quando un organismo di controllo specializzato e riconosciuto a seguito di periodiche verifiche ed ispezioni e un periodo di 3 anni di conversione,  certifica che la coltivazione della vite risponde ai rigidi requisiti previsti dalla regolamentazione vigente. La certificazione bio non prevede limiti varietale sulle uve vinificabili (aspetto invece sostanziale per i ricoloscimenti delle Denominazioni di Origine/Indicazioni Geografiche) e pertanto per la produzione di vini bilogici si possono impiegare uve bianche e rosse. 

Tra le principali varietà d'uva da vino bianche vinificate dalle Aziende Natura in Campo si distinguono: Malvasia, Moscato, Trebbiano,  Bombino e  Sauvignon bianco, Vermentino, Grechetto bianco, Bellone (o Cacchione), Passerina. Tra le principali varietà d'uva da vino rosso si identificano il Cabernet Merlot, Cesanese, San Giovese, Syrha, Incrocio Manzoni, Montepulciano, Cannaiolo,  Petit Verdot, Grechetto rosso, Aleatico, ecc.. 

Le origini dell'uva e della vinificazione risalgono dall'epoca egiziana dove dai geroglifici venivano descritti vari tipo di vino. L'utilizzo dell'uva principalmente per la vinificazione si tramando poi dagli egiziani, ebrei, arabi e greci fino a diffondersi tra gli etruschi e i romani dove assunse una notevole importanza al punto da creare un nuovo Dio Bacco. Inoltre l'uva per le sue proprietà curative veniva usata dai Romani come cura terapica (ampeloterapia).

La vendemmi avviene quando il grado il  grado zuccherino raggiunge il valore ottimale per la vinificazione a cui è destinata, e tipica  per il vitigno;  si rileva come negli ultimi anni viene sempre più anticipata a causa degli andamenti stagionali sempre più caldi e siccitosi che favoricono la maturazione.