Il Parco presenta i risultati del censimento dell’avifauna svernante nei laghi del Parco regionale dei Castelli Romani, condotto dal Servizio tecnico Tutela Ambientale Flora e Fauna in collaborazione con i Guardiaparco e gli Operai dell’Ente.
I numeri confermano che il lago di Nemi è, tra i due laghi dei Colli Albani, quello che ospita il maggior numero di uccelli acquatici svernanti e la maggiore varietà di specie. In particolare, anche per l’anno 2016, la Folaga, con quasi 300 esemplari, è la specie più rappresentata.
In leggera crescita rispetto al 2015 la presenza di anatre tuffatrici (Moretta e Moriglione), con 20 esemplari complessivi; anche lo Svasso maggiore fa registrare un lieve incremento, con 10 esemplari, così come il Cormorano. Rari gli esemplari di Tuffetto e di Gallinella d’acqua, per quanto la loro elusività possa avere causato una sottostima non trascurabile. Comuni i Germani reali, spesso ibridati con anatre domestiche e comunque alimentati artificialmente (pratica che andrebbe evitata, soprattutto in un’area naturale protetta).
Di buon auspicio la presenza di individui isolati di Airone cenerino in entrambi i laghi, specie comune altrove ma inconsueta negli specchi d’acqua castellani.
Il confronto con i dati dell’ultimo ventennio, purtroppo, denota un andamento negativo, sia per numero di specie, sia per numero complessivo di esemplari svernanti; un tempo, ad esempio, poteva capitare di avvistare anche esemplari di Fischione, Alzavola e Canapiglia, anatre di superficie di particolare interesse, inserite nella Lista Rossa Nazionale delle specie a rischio.
Il lago Albano, invece, ospita poche specie con numeri ridotti di esemplari: Folaga, Svasso maggiore, Cormorano e, come già riferito, Airone cenerino. Tuttavia, i neo-formati nuclei di vegetazione ripariale costituiscono una speranza per il futuro dell’avifauna svernante nel lago Albano, a patto che le istituzioni mantengano alta l’attenzione sulla loro tutela e i cittadini contribuiscano con il loro comportamento virtuoso a non depauperarli.
I Cormorani saranno oggetto di prossimi censimenti ai “dormitori” comuni (alberi abitualmente scelti per trascorrere la notte).