La Via Francigena è un importante itinerario di origine medievale che dal nord Europa, attraversando Francia e Svizzera, raggiunge Roma. Nata come percorso militare di penetrazione dei Longobardi e dei Franchi, divenne poi via di pellegrinaggio e di commercio. Nel 990 Sigerico ne descrisse il percorso e le relative tappe durante il suo viaggio di ritorno verso Canterbury, dopo aver ricevuto il Pallio di arcivescovo dalle mani del Papa.
Il territorio della Riserva Naturale del Lago di Vico è attraversato dalla “Variante Cimina”, coincidente con l’antica Via Ciminia e utilizzata a partire dall’XI - XII secolo d.C. come percorso di montagna. Mentre la “via di valle” era in gran parte coincidente con il tracciato della Via Cassia di epoca romana, dirigendosi verso Vetralla, Capranica e Sutri, la cosiddetta “variante alta” saliva invece da Viterbo sulla caldera del Lago di Vico (in loc. Posta Vecchia) e scendeva quindi ai piedi di monte Venere per dirigersi verso Ronciglione e la chiesa di S. Eusebio, per poi ricongiungersi a Sutri alla “via di valle”. I pellegrini diretti a Roma cominciarono a preferire la Variante Cimina perché, pur essendo più faticosa del percorso di valle, era più corta e meno esposta agli
assalti dei pirati saraceni che dalle coste tirreniche si spingevano verso l’interno. Questo itinerario nel ‘700 fu deviato in posizione di crinale, lungo l’attuale SP1 Cassia Cimina, dall’architetto Prada e divenne una delle più importanti strade postali dello Stato Pontificio: rimase la principale via di comunicazione fra Roma e Viterbo sino agli ultimi decenni dell’Ottocento, quando fu soppiantata dall’attuale Via Cassia. L’antica via Francigena, che è stata riconosciuta quale “grande itinerario culturale” dal Consiglio d’Europa ed è attualmente candidata come sito patrimonio dell’umanità (UNESCO), è oggi localmente percorribile seguendo il sentiero CAI 100M. Dalla località Posta Vecchia, dove si possono visitare i ruderi, recentemente restaurati dalla Riserva, della dogana farnesiana del Ducato di Castro e Ronciglione, dell’Osteria della Montagna o “della Rosa” e della chiesa di S. Maria Incoronata alla Montagna, si scende verso l’area pic nic di Canale, ai piedi di monte Venere, percorrendo l’antico percorso, di cui sono visibili resti dell’antico selciato. Sul versante meridionale del lago, la strada - oggi in parte asfaltata - passa di fronte alla chiesetta di Santa Lucia nei pressi del borgo medievale di Vico, sorto intorno al VI secolo d.C. in posizione strategica dominante la valle di Vico, dirigendosi verso Ronciglione.