Posta a 834 metri di quota, Jenne domina da uno sperone di roccia l'alta Valle dell'Aniene. Si raggiunge da Subiaco per una panoramica strada, interamente scavata nella roccia, che si snoda attraverso una serie di curve intervallate da più o meno lunghe gallerie, mentre al fondo della parallela valle fluviale scorrono le rumorose acque del fiume Aniene. La storia di Jenne si intreccia con quella dell'Abbazia di Subiaco, dai cui destini il paese è dipeso per lungo tempo. Il nome dell'abitato compare per la prima volta il 31 ottobre del 1051 nel Regesto Sublacense, con il quale Papa Leone IX confermava l'esistenza di alcune proprietà, tra cui anche il "fondo di Jenne". Ulteriore passo verso una maggiore stabilità politica del centro derivò dalla decisione di papa Nicolò Il, il quale nel sottomettere Trevi al vescovo di Anagni stabilì che la stessa sorte fosse seguita anche dagli altri piccoli centri che costituivano la diocesi: Jenne, Vallepietra, Filettino e Collealto. Ma per raggiungere una tranquillità legislativa occorre arrivare sino al 1176, anno in cui il Papa Alessandro III, insieme a tredici cardinali, sottoscrive l'atto con cui il castello di Jenne viene assegnato a Filippo di Marano, nobile dell'epoca. Fu proprio dalla famiglia di Filippo che nella Rocca di Jenne nacque il 20 dicembre 1254 Rinaldo, il futuro Papa Alessandro IV. Un evento di grande importanza per la storia di Jenne. Oggi l'abitato, con la multiforme varietà degli scorci panoramici ed il fascino offerto dalle stradine del borgo medievale, si caratterizza per l'aspetto di un paese di montagna che ha saputo conservare e valorizzare anche le più piccole testimonianze del suo passato. Testimonianze rappresentate dagli angusti locali disseminati lungo i vicoli, dove da alcuni anni rivivono durante il periodo natalizio, con sempre maggiore realismo, il calzolaio, il fabbro, il fornaio, il bastaio, il pastore intento alla preparazione del formaggio ed altre espressioni artigianali tipiche della zona, per una rappresentazione vivente del Presepe.