Percorrendo Via Ulivi fin dove continua la strada asfaltata, poi girando a destra per un viottolo, tra agave, aloe e fichi d'India e coltivazioni di lenticchie, si arriverà alla sommità dell'isola: Punta dell'Arco, 139 metri sul livello del mare. In questa zona, passeggiando lentamente e osservando con attenzione la campagna circostante, si potrà, nei mesi di ottobre, novembre, aprile e maggio, vedere gli uccelli migratori dei più diversi ambienti, che utilizzano l'isola per soste di pochi giorni durante i lunghi viaggi dall'Africa o dal nord Europa. Le specie vanno dei piccoli passeriformi ai grandi rapaci, dagli ardeidi ai rari caprimulgiformi - che non si trovano solo negli ambienti di gariga cioè nelle zone più o meno degradate della macchia mediterranea, ma anche in quelli di mare. Come vegetazione, nella gariga tra i fichi d'India, le ferule e le more, c'è anche qualche olivastro e un gelso.
Dai pendii e fino al mare, si alternano coltivazioni di broccoli a macchie di colore con euforbie, cinoglossi, ginepri e lentischi. Nei campi, durante le giornate calde e con poco vento, camminando senza far rumore, è facile osservare la lucertola campestre ed il suo predatore: il biacco, l'unico serpente (non velenoso) dell'isola, in una specie molto più scura si quella continentale ma con il ventre chiaro.
Lungo la strada di ritorno al paese si passerà per altri punti panoramici con vista sul mare, incontrando numerose piante erbacee e arboree: artemisia, mirto, fiordaliso delle scogliere e ginestra spinosa.
Nel giardino della scuola elementare di Ventotene un grande albero di carrubo può suggerire quale fosse l'aspetto dell'isola prima dell'arrivo dei coloni del Settecento, quando era ancora ricoperta da una foresta di olivastri, lecci e, appunto, carrubi.