Continua il monitoraggio del Lupo nel Parco di Veio
Questa mattina c'è stato un incontro dello staff del Parco che monitora la presenza del lupo, con il personale degli altri Parchi del Lazio (Treja, Castelli Romani, Simbruini), della Direzione Regionale Ambiente e Parchi Naturali e con il professor Paolo Ciucci dell’Università La Sapienza di Roma. L'incontro era finalizzato ad un aggiornamento e confronto a partire dai dati di segnalazione e campioni raccolti sul lupo nel Parco Veio. I dati confermano la presenza del lupo nel settore settentrionale e meno abitato del Parco. I campioni raccolti fino ad oggi grazie alla collaborazione con l’Università di Roma, serviranno per stabilire il numero di individui presenti, il sesso e, soprattutto, se presentano segni di ibridazione con il cane domestico. Sarà importante capire, una volta accertato il numero di esemplari che gravitano nella zona, se gli stessi rappresentino una gruppo familiare stabile e ben strutturato o se, invece, nel Parco siano presenti esemplari che hanno perso il capo branco a causa del bracconaggio o di altri incidenti, o comunque in dispersione. La struttura familiare del lupo è, infatti, alla base della strategia di occupazione del territorio e di controllo delle nascite. All’interno di un gruppo familiare solo il maschio e la femmina dominante si riproducono e questo permette di avere a disposizione un territorio sufficientemente vasto, dove trovare le prede necessarie per sfamare tutti (una coppia di lupi può arrivare a cacciare fino a 100 cinghiali l’anno per crescere i propri piccoli). L’uccisione del capobranco, sia questo maschio o femmina, può determinare l’aumento di prolificità del gruppo, in quanto tutte le femmine presenti diventano disponibili per l’accoppiamento rischiando, in assenza di maschi di lupo, di accoppiarsi con i cani domestici che si aggirano nel territorio.
L’accoppiamento tra lupo e cane può comportare la nascita di esemplari ibridi con caratteristiche intermedie e quindi meno riconoscibili come lupi e che possono avere un comportamento più confidente e pericoloso per l’uomo. A questo proposito il Parco sta monitorando anche la presenza di cani vaganti sul territorio per segnalarli alle autorità competenti (ASL e Comuni) e provvedere alla loro cattura.
Nel video, un esemplare femmina ripreso nella zona nord del Parco