Passata la cavea dell'Anfiteatro di Sutri e la chiesa della Madonna del Parto, dopo una curva a sinistra una stradina non segnalata conduce ai piedi della diruta Torre degli Arraggiati. Altra testimonianza dell'illustre passato di Sutri – che un tempo si chiamava Suteria – si tratta della torre campanaria della chiesa di San Paolo, ora scomparsa. Voltandosi, da qui si gode di uno splendido panorama sulla cittadina col borgo dominato sulla destra dall'elegante campanile romanico del duomo.
Porta d'Etruria: fu lo storico romano Livio a definirla così. Città di cerniera tra il mondo etrusco e quello falisco, Sutri sorse in epoca anteriore al VI sec. a.C. Nel centro storico la visita va iniziata proprio a partire dalla cattedrale, consacrata da Papa Innocenzo III nel 1207: al suo interno sono numerose le opere d'arte da ammirare, a cominciare dal pavimento cosmatesco della navata centrale e da una preziosa tavola raffigurante un Cristo benedicente del sec. XIII. Tra piazze e vie si notano palazzi e fontane, antiche case che mostrano bifore e portoni decorati, chiese. Alcune rovine segnalano accanto all'ingresso della Villa Staderini, di proprietà comunale, il castello detto di Carlo Magno, così denominato per un presunto soggiorno dell'imperatore in questo luogo (in realtà la fortezza è databile al XIII sec.).