Il paesino ha un'aria nobile, ariosa, più di quanto lasci supporre la sua piccola dimensione e popolazione. I palazzi, le arcate dell'acquedotto, il grande edificio della scuola elementare, tutto testimonia di un passato importante. Questa è infatti la piccola patria della nobile famiglia dei Farnese, che dette numerosi protagonisti – da Papa Paolo III agli stessi duchi di Castro - alla storia dell'Italia centrale dal Medioevo fino al Settecento. Da vedere c'è innanzi tutto il Museo civico Ferrante Rittatore Von Willer, che prende il nome dall'archeologo (1919-1976) dell'Università di Milano che più investigò questi luoghi in anni recenti.
Farnese inoltre ha diverse altre attrattive, dalla Rocca al palazzo Chigi-Ceccarini, dalle chiese del centro storico a quella campestre di San'Anna o Madonna della Cavarella: e, non ultimi, alcuni caseifici dove si producono ricotte e pecorino.
Posto al confine con la Toscana, sembra derivi il suo nome dall'antica abbondanza locale di boschi di farnie (Quercus robur), varietà di quercia oggi pressoché scomparsa localmente. Il territorio comunale è oggi caratterizzato soprattutto dalla presenza della riserva naturale Selva del Lamone, che ne occupa poco più di un terzo. Per il resto ad economia prevalentemente agricola, rientra nella zona di produzione dell'olio Canino DOP e presenta una discreta attività di allevamento ovino, i cui prodotti principali sono i 'formaggi della Selva del Lamone'.
La prima frequentazione dell'uomo, documentata dal ritrovamento di resti di fori di palificazione e frammenti di vasi ceramici, è riferibile alla fine dell'età del Bronzo (XII-X sec. a.C.). Il nome 'Farnese' compare per la prima volta in documenti del 1210, ed è poco dopo che la storia del paese si lega a quella dell'omonima nobile famiglia – da cui provengono protagonisti come Papa Paolo III o i duchi di Castro – con un ruolo di primo piano nelle vicende storiche dell'Italia centrale dal Medioevo fino al '700.