Il cardo mariano (Silybum marianum) è una pianta spontanea presente in tutti i paesi che affacciano sul bacino del Mediterraneo. Chi non la conosce la considera una pianta infestante, per la sua facilità riproduttiva e anche per via delle sue pungenti spine. Ma questo cardo è in realtà una pregiata pianta officinale, usata fin dall’antichità per le sue indiscusse proprietà fitoterapiche. Oltre ad essere una pianta officinale è anche commestibile, infatti le sue ispide foglie si possono consumare senza problemi, se sottoposte a un’accurata pulizia delle spine. Il cardo mariano è una pianta con un ciclo biennale. Questa informazione è molto importante per riconoscerlo nelle diverse fasi del suo sviluppo. Il primo anno, come detto, si presenta a forma di rosetta semplice. Questa è costituita da numerose foglie larghe, appuntite e ricoperte lungo tutta la cuticola di piccole e pungenti spine. Le foglie più grandi, quelle esterne, possono raggiungere anche la dimensione di 40 cm. Le foglie giovani sono di un bel verde brillante, striato di bianco su tutta la pagina superiore. La radice è a fittone e cresce in profondità in maniera molto veloce. In terreni sciolti o sabbiosi è molto facile da estirpare. E’ sufficiente fare attenzione a infilare la mano da sotto e non maneggiare la parte superiore delle foglie. Nel secondo anno il cardo mariano sviluppa uno stelo eretto, forte e robusto, anch’esso ricoperto di spine. Questo può arrivare anche ad 1,50 m di altezza e termina con l’infiorescenza. Il fiore è racchiuso in un capolino formato da robuste brattee provviste si spine, che si allargano man mano che il fiore inizia ad aprirsi.
Il suo colore è violaceo-purpureo, è ermafrodita e ha la forma di un lungo e stretto tubolare.