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La maestosa opera dei Cisternoni

    Ci si sente infinitamente piccoli ad osservare antiche ed imponenti opere come quella dei “Cisternoni” di Albano Laziale (RM), che furono fatti costruire dall’imperatore Settimio Severo tra il II e il III secolo d.C. per rifornire d’acqua l’accampamento della Seconda legione Partica. Sono grandi quanto una basilica a cinque navate scavata direttamente nel banco di tufo e tra le varie cisterne d'acqua che furono costruite dagli antichi romani, si è perfettamente conservata ed è conosciuta in tutto il mondo non solo per la sua maestosità, ma anche perché ancora funzionante.

    La posizione dei “Cisternoni” nella parte alta dell’accampamento, permetteva una facile distribuzione delle acque per caduta naturale, l'alimentazione della cisterna era assicurata da due acquedotti: il più antico, si immetteva al centro della cisterna e l'altro, successivo, sboccava in fondo alla prima navata. Hanno una pianta praticamente rettangolare, con i lati lunghi di m. 47,90 e m. 45,50 e quelli corti di m. 29,62 e m. 31,90, le volte a botte sono sostenute da 36 pilastri e rivestite da un opus signimun, ovvero un intonaco impermeabile. Possono contenere oltre 10.000 metri cubi di acqua e sono tutt’oggi ancora in funzione, alimentati da condotte di epoca romana che ricevono acqua dalle sorgenti poste lungo i fianchi del lago Albano.  

    In rare occasioni si può scendere sul fondo da uno dei grossi cinque finestroni, attraverso una scalinata sostenuta da due arcate addossate alla parete sinistra e una volta all’interno si rimane stupiti e allo stesso tempo rapiti dalle dimensioni gigantesche della costruzione. Per visitarli ci si può rivolgere al Museo Civico di Albano.

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