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Il personale della Riserva Naturale Lago di Vico piange la prematura scomparsa dell'amico e collega Angelo Pecorelli.
Non ci sono parole sufficienti per descrivere il tremendo vuoto che lascia tra tutti noi, ma soprattutto nell'intera comunità locale.
Al di là delle parole scheletriche e formali di circostanza, sentiamo il bisogno di trasmettere la nostra disperazione per questa che, per noi, è una vera e propria tragedia.
Perdiamo un amico, sempre, sempre, sempre gentile, sorridente e disponibile. Perdiamo un collega sempre accogliente e generoso, competente e in prima linea nell'affrontare le sfide quotidiane, tra le incombenze burocratiche e le scadenze fiscali, immerso nel continuo mutamento tecnologico e procedurale imposto dalla necessaria modernizzazione dell'amministrazione pubblica.
Mai una parola contro qualcosa o qualcuno, sempre disponibile e soprattutto modesto, a nascondere dietro una certa ritrosia la sua profonda cultura, accademica (aveva due lauree), sportiva (atleta provetto, era solito raccontare i suoi successi ed insuccessi nel tennis allo stesso modo), cinematografica e teatrale. Ed è in quest'ultima delle arti che eccelleva: ogni anno si aspettava con impazienza la sua ultima creazione, una commedia popolare scritta assieme all'amico Alessandro, che avrebbe impegnato per mesi il tempo libero suo e di tutti i componenti della Compagnia teatrale. Migliaia di persone hanno visto le sue commedie che, al di là dei premi ricevuti, erano veri e propri capolavori dell'arte popolare: ma non si legga questo come un aggettivo dispregiativo perché popolare significava e significa "per il popolo". Angelo amava vedere il sorriso sui volti delle persone. Aveva certamente il calibro e la cultura necessaria a scrivere opere ben più impegnative, ma lo sarebbero state per il pubblico, non per lui. La sua vera passione era "crearle" per far sorridere e riflettere più gente possibile: in esse erano tanti i richiami a temi impegnati, ma mai preponderanti. Immaginarle, ambientarle e scriverle era un processo gioioso che durava mesi, un processo creativo che lo portava a "vivere" i personaggi e a condividere la stessa aria festosa con tutti gli amici della Compagnia. La vera festa erano poi i momenti di condivisione tra loro, un vero e proprio "terzo tempo" in cui si poteva apprezzare la vera essenza di quest'uomo che ha trasmesso, a tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerlo, modestia, saggezza, affidabilità, generosità, in breve, grandezza. Un'altra dote, non irrilevante, poteva vantare, a riprova del suo acume: l'ironia e, a pensarci bene, se n'è andato di giovedì grasso, a sottolineare forse che la vita in fondo è un palcoscenico.
Siamo vicini alla sua famiglia, a Claudia, a Francesca, a Paolo e Agostina, ad Andrea e soprattutto al piccolo Paolo che potrà veramente comprendere chi fosse per tutti noi Angelo, respirando l'amore e la simpatia provate per il suo papà solo fra qualche anno, una volta cresciuto, quando il ricordo sarà ancora fortissimo e indelebile in tutti.
Ciao amico, grazie per averci accompagnato per un po'.
Daniela, Angelo, Angelo, Andrea, Armando, Alessandro, Claudio, Damiano, Ersilio, Federico, Francesca, Francesco, Giampiero, Giuseppe, Ilaria, Loredana, Luisa