Il Parco regionale dei Castelli Romani partecipa al primo monitoraggio nazionale sul lupo.
Lo Stato italiano, tenendo fede agli impegni dettati dalla normativa comunitaria, così come ratificata a livello nazionale, ha stabilito l'inizio, nelle prossime settimane, della raccolta dei dati che serviranno a fotografare la distribuzione attuale del lupo nel nostro Paese e la relativa consistenza numerica. Al momento, infatti, esistono dati approssimativi, almeno nell'Italia peninsulare, relativamente a questi due importantissimi elementi di conoscenza. Tali parziali lacune sono derivate da protocolli di ricerca spesso non coordinati a livello centrale e, pertanto, tali da non fornire dati scientificamente confrontabili. Lo dimostra il fatto che non esiste una stima sufficientemente precisa rispetto al numero di lupi presenti in Italia: alcune stime limitano il numero a poco più di mille esemplari e altre, al contrario, ad oltre duemila. In ogni caso, la ricolonizzazione spontanea che sta avvenendo negli ultimi decenni non può che essere considerata un successo delle strategie di conservazione attuate, dopo secoli di persecuzione più o meno legalizzata che avevano condotto il lupo ad essere presente soltanto in pochissimi ristretti settori dell'appennino.
La ricerca, voluta dal Ministero dell'Ambiente e coordinata dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, vedrà nella nostra Regione la collaborazione, fra gli altri soggetti, delle Aree naturali protette e, di conseguenza, anche del Parco dei Castelli Romani. Saranno seguite rigide e uniformi linee guida e i risultati ottenuti serviranno come base per calibrare meglio le metodologie di ricerca affinché, dal prossimo anno in poi, si possa avviare un vero e proprio monitoraggio della specie e, quindi, lo studio della variazione della distribuzione dei lupi in Italia e il loro numero.
A partire dal prossimo mese, perciò, gli operatori del Parco, formati mediante appositi corsi, saranno impegnati nella raccolte dei dati e potranno contribuire, mediante appositi protocolli di archiviazione degli stessi, a chiarire meglio il quadro nazionale.
Il Parco dei Castelli Romani, in realtà, ha già avviato da alcuni anni analisi specifiche su questo affascinante animale, ottenendo risultati interessanti che non potranno che essere corroborati e migliorati con l'avvio di questa ulteriore iniziativa su scala nazionale.
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