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Oggi è la Giornata mondiale delle api
C'è un'ape che se posa su un bottone de rosa: lo succhia e se ne va. Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa (Trilussa)
Avete mai osservato da vicino un’ape che si posa su un fiore? Da vicino vicino intendo.
Osservandola bene vedrete questo corpo goffo che si catapulta dentro la corolla dei fiori per arrivare a trovare un tesoro. Quel tesoro altro non è che il nettare ed il polline, per questo le api si chiamano insetti pronubi, perché favoriscono l’unione dei gameti vegetali per produrre un nuovo organismo vegetale.
La cosa stupefacente è che è tra i pochi animali che riesce trovare nutrimento in una pianta senza disturbarla minimamente, conoscete altri animali che non danneggiano la pianta di cui si nutrono? E poi quel nettare viene portato all’interno della famiglia di api che vive nell’arnia e passa di bocca in bocca (il meccanismo si chiama trofallassi) e diventa miele, mentre il polline viene stipato nelle cellette e diventa il pane d’api, dopo una fermentazione lattica.
La sopravvivenza di questi piccoli insetti però è messa a repentaglio da azioni sconsiderate dell’uomo e delle sue attività (agricoltura intensiva con uso di pesticidi e diserbanti chimici, disboscamento, inquinamento, cambiamenti climatici).
Ma tutti noi dobbiamo iniziare ad agire, con le nostre scelte quotidiane.
Aiutiamole.
Piantiamo alberi nei nostri giardini e piante mellifere nei nostri balconi, non utilizziamo pesticidi se qualche piccolo insettino frequenta le nostre case, scegliamo prodotti alimentari biologici e biodinamici quando andiamo a fare la spesa.
In alcuni paesi del mondo dove le api sono scomparse l’uomo deve impollinare manualmente i fiori delle piante da frutto e degli ortaggi per poter mangiare qualcosa.
Fermiamoci prima che sia troppo tardi e che scompaia anche l’ultima ape.
Foto di Beatrice Monacelli