Come d’abitudine, anche nel 2019 l’Ente Parco ha coadiuvato il rilevatore ufficiale per il progetto europeo I.W.C. di Wetland International, nel corso del censimento annuale dell’avifauna svernante sui laghi (Nemi e Albano).
I risultati mostrano una generale lieve flessione del numero complessivo di animali e del numero di specie, seppure non indicativa di improvvisi fenomeni di deterioramento degli ambienti acquatici. Tuttavia, è molto probabile che i nostri laghi siano progressivamente diventati meno ospitali nel corso degli anni a causa della capillare frequentazione umana sulle sponde, in grado di apportare un continuo disturbo.
Anche l’usanza di nutrire le specie animali selvatiche con cibo, pratica ormai vietata per legge, può contribuire ad alterare le naturali dinamiche comportamentali ed ecologiche di alcuni di questi animali.
Tra i due laghi, è certamente quello di Nemi che si evidenzia più ricco di animali svernanti, con alcune specie di un certo interesse ecologico, come il Moriglione, la Moretta, lo Svasso piccolo (specie non osservata lo scorso anno).
Il Parco invita la cittadinanza ad evitare qualsiasi forma di approvvigionamento alimentare nei confronti della fauna dei laghi e ad astenersi dalla rimozione ingiustificata della vegetazione ripariale (cannucce di palude, giunchi, arbusti vari), dal getto di rifiuti e da qualsiasi forma di disturbo diretto ai danni degli animali acquatici.