MORFOLOGIA: Albero alto fino a 30-35 m; fusto con rami robusti e chioma ampia e irregolare, corteccia grigio-scura con fessurazioni longitudinali. Foglie alterne. La specie è monoica, con fiori maschili riuniti ad amenti ben sviluppati e penduli; fiori femminili riuniti in gruppi di 1-5. Il frutto è una ghianda attaccata da sola o in gruppi di 3, ad un lungo peduncolo di 2-7 cm, cupola piccola. Per le dimensioni che può raggiungere e per la sua longevità è l’albero più maestoso della nostra flora.
FENOLOGIA: Fiorisce ad aprile - maggio e le ghiande maturano in settembre – ottobre.
ECOLOGIA: Specie mesofila, eliofila da giovane. Resiste bene ai rigori invernali. Tendenzialmente igrofila, non adatta a suoli aridi e alcalini, predilige i terreni sciolti e profonti anche con falda elevata. E’ la quercia tipica delle pianure alluvionali. Sulle colline si può trovare associata ad altri tipi di piante, nei boschi di latifoglie; data la sua alta abilità di colonizzazione può considerarsi specie pioniera e la si trova quindi in terreni poveri e molto drenati.
DISTRIBUZIONE ITALIANA: La specie è presente in tutto il territorio italiano ad eccezioni della Sardegna; diventa però sempre più rara procedendo da nord a sud
USI: Il legno della Farnia è uno dei più apprezzati; di lunga durata e di facile lavorazione ha gli stessi impieghi di quello di Rovere.