Nei giorni scorsi è capitato che esemplari di rondoni in difficoltà trovati a terra, sono stati consegnati ai Guardiaparco. Nella stagione estiva, ci si può imbattere in rondoni a terra, ciò significa che sono in pericolo perché sono animali che non si posano mai al suolo. Il colore del piumaggio è scuro con una macchia biancastra sulla gola, hanno il becco corto ali falciformi e una coda leggermente biforcuta. Il rondone adulto si distingue dal giovane perché quando le ali sono in posizione di riposo si incrociano sul dorso superando la coda di circa 2-3 cm.
I rondoni (Apus apus), spesso confusi con le rondini con le quali non hanno nessuna affinità filogenetica, vivono la loro vita in volo, si posano solo nei nidi per deporre le uova, le loro zampe sono molto corte e questo non gli consente di spiccare il volo da terra e neanche di camminare alla ricerca di cibo. Si nutrono di insetti che cacciano mentre volano. Questi uccelli abbandonano il nido solo quando sono autosufficienti, possono cadere per errore o a causa di un incidente. Un rondone adulto che non riporta ferite, può tornare a volare con una semplice operazione di lancio, se dopo il lancio dovesse di nuovo planare al suolo è bene consegnarlo ad un Centro di Recupero. La stessa regola vale per il rondone giovane le cui ali in lunghezza non superano mai la coda e al massimo si incrociano di poco sul dorso, anche in questo caso meglio non forzare l’animale ancora troppo giovane per spiccare il volo, lanci di prova sono sconsigliati in quanto il rondone non atterra sulle zampe ma sul petto rischiando di ferirsi.
Nell’attesa del ricovero lo si può adagiare in un contenitore di cartone, areato e buio per tranquillizzare l’uccello, sono sconsigliate le gabbiette nelle quali il rondone, insofferente alla cattività, potrebbe ferirsi.
Per saperne di più sul comportamento da tenere in caso di ritrovamento di questi esemplari, ci si può collegare al sito della LIPU.
