I cinghiali sono animali selvatici numerosi non solo nel territorio dei Castelli Romani, ma in tutto il Paese. La cronaca continua a documentare incontri ravvicinati tra uomini e cinghiali; sono ricorrenti episodi di animali investiti ed uccisi lungo le arterie a ridosso di aree boscate, sporadici quelli di difesa attiva da parte dei cinghiali che effettivamente si possono verificare nel momento in cui si sentono minacciati (ad esempio, da cacciatori, da bracconieri, da cani, ecc).
Dopo che la razza autoctona si era quasi estinta è stata reintrodotta, a scopi venatori a partire dagli Anni Cinquanta, la razza dell’est, con caratteristiche diverse rispetto ai cinghiali locali, più grande e prolifica, e non essendoci sul territorio un vero predatore in natura, nel caso specifico il lupo, il tasso di riproduzione molto alto ha causato le problematiche che ci troviamo ad affrontare.
Incontrare un cinghiale sulla propria strada quando ci si avventura in passeggiate nei boschi è un’ipotesi da tenere in considerazione. Il cinghiale, così come tutti gli animali selvatici ha un’innata diffidenza nei confronti dell’uomo. Nei boschi in cui può trovare cibo non è raro sentirlo grufolare, ovvero razzolare grugnendo mentre scava il terreno alla ricerca di ghiande e altro da mangiare, e la sua prima reazione, anche in branco, sarà sempre quella di allontanarsi dall’uomo.
Due possono essere le situazioni potenzialmente pericolose. La prima è quella in cui il cinghiale si trovi senza via di fuga, in questo caso, al di sotto della fisiologica distanza di sicurezza, tenderà a difendersi, e la cosa più saggia da fare è fermarsi a debita distanza e, senza movimenti bruschi o rumori improvvisi, allontanarsi tenendolo d’occhio; oppure trovare riparo su un rialzo dove non si può essere raggiunti. La seconda situazione a rischio è quella di incontrare una femmina con i cuccioli: l’istinto materno e l’impossibilità di darsi alla fuga con la sicurezza di portare in salvo tutta la prole, anche in questo caso potrebbe indurre l’animale alla difesa. Ma finché si rimane a debita distanza e non lo si spaventa la prima opzione istintiva rimarrà ancora quella di allontanarsi da noi.
Per godere del piacere di una passeggiata nei boschi, senza incorrere in rischi inutili, basta rispettare alcune semplici regole:
1. Documentarsi. “Le precauzioni non sono mai troppe. Meglio documentarsi sulla zona che si decide di visitare. Se ci sono boschi di quercia o faggete è probabile che ci siano cinghiali nei dintorni perché vanno ghiotti di ghiande”.
2. Osservare. “È molto importante stare attenti ai segnali del terreno. Le grufolate, ossia i segni che lasciando i cinghiali scavando col grugno nel terreno, sono riconoscibilissime”.
3. Ascoltare. “Il cinghiale si muove in branco ed è piuttosto rumoroso. Preferisce muoversi all'imbrunire o di notte, quindi fondamentale è sapere che aggirarsi al buio è più pericoloso”.
4. Mantenere la calma. “Se si è coinvolti in un incontro ravvicinato, la prima regola è mantenere la calma. Scappare è inutile, i cinghiali corrono più veloci di noi”.
5. Fare rumore. “Fare rumore per spaventare gli animali, i cinghiali tendono a essere paurosi e a scappare”.
6. Tenere il cane al guinzaglio. “Se si è in compagnia del proprio cane, fare molta attenzione. I cinghiali lo riconoscono come un predatore minaccioso, perché lo associano al lupo o ai cani dei cacciatori, e in un ipotetico scontro ad avere la peggio sarebbe il cane. In ogni caso, nei boschi il cane va sempre tenuto al guinzaglio, rispettando, in tal modo, le disposizioni di legge”.