Ai piedi del Monte Navegna, a pochi passi tra Roma e Rieti, ogni anno il piccolo paese di Castel di Tora fa un tuffo nel passato enogastronomico della Sabina.
All'entrata del centro storico viene posto un paiolo di rame gigante che viene riscaldato da un enorme falò dove un'esperta polentara castelvecchiese gira a mestiere il ramaiolo fin dalle prime ore del mattino.
Già dal 1920 questo piatto, povero per definizione, è considerato un simbolo del paese reatino che si affaccia sul Lago del Turano e così, da quasi un secolo, non passa anno in cui non si rinnovi la sagra ad esso dedicata. Il polentone viene condito tradizionalmente con un sugo di aringa, tonno, baccalà ed alici.
Nel borgo, edifici in pietra con coperture in legno e coppi di laterizio ricordano abitazioni tipiche dell'architettura rurale dove portali antichi, viuzze con archi, scalinate, passaggi, grotte e cantine scavate nella roccia ci immergono in un contesto medievale. Castel di Tora non offre solo paesaggi urbani, la sua posizione infatti consente ai turisti di godere sia del lago artificiale dove durante l'estate è possibile fare il bagno, ma anche della corona di fitti boschi dove è possibile passeggiare. Il borgo di Castel di Tora classificato come "Uno dei borghi piu' belli d'Italia", offre al turista angoli caratteristici meritevoli di essere visitati.
La festa è dedicato non solo al buon pasteggiare, ma anche alla rievocazione storica delle tradizioni e dei costumi di un tempo. Nel pomeriggio i visitatori possono ammirare la sfilata in costume medievale per le vie del Borgo e i combattimenti simulati da attori in maschera.
Nel corso della manifestazione, è possibile degustare anche l'olio extravergine della Sabina e i famosi spaghetti all'amatriciana.
La festa è poi allietata da intrattenimenti folcloristici e musicali, oltre che dalla sfilata in costume medievale per le vie del Borgo e combattimenti simulati.