La festa di S. Isidoro, che si svolge quasi sempre l'ultima domenica di maggio, con il suo bagaglio di cultura contadina è la festa della terra, della natura, con radici, nel profondo medioevo.
Di questa manifestazione (Corteo religioso, rappresentazione scenica del contrasto, pranzo sociale), si possono avere due chiavi di lettura:
- la prima il contrasto fra il latifondo e il contadino, quest'ultimo umiliato dal padrone il quale gli vieta perfino di santificare la festa;
- la seconda l'aspetto religioso. Una religiosità propria dei poveri fuori dalle regole ufficiali della chiesa, forse meno dotta ma sicuramente più vicina ai bisogni della gente.
Questa festa tradizioniale era in disuso da circa 30 anni ed è stata rilanciata nel 1993, anche per non mandare disperso questo patrimonio culturale ancora vivo nella memoria della collettivita'.