Grande adesione da parte della cittadinanza e delle associazioni alla giornata organizzata lunedì 10 aprile 2017, presso la sede del Parco regionale dei Castelli Romani a Rocca di Papa (RM), una data che coincide con il momento storico in cui un gruppo di cittadini dei Colli Albani si riuniva per la prima volta a raccogliere firme per chiedere alla Regione Lazio di tutelare un patrimonio naturale che rischiava di essere irrimediabilmente compromesso.
“Parco…anch’io!” è stata l’occasione per riaffermare l’importanza dell’area naturale protetta fortemente voluta dalla popolazione dei Castelli Romani. Un’iniziativa che si ripeterà nel corso degli anni successivi, aprendo le porte di Villa Barattolo per un confronto costruttivo con tutti coloro che vivono e lavorano dentro i confini del Parco.
Una giornata di festa alla quale hanno partecipato le associazioni, che quotidianamente affiancano il Parco sul territorio con le loro attività di educazione ambientale, promozione, valorizzazione e tutela del territorio. Gli studenti delle scuole elementari e medie che hanno collaudato il rinnovato sentiero didattico, riaperto per l’occasione. Una rappresentanza di studenti delle scuole superiori impegnati nel progetto di alternanza Scuola Lavoro “Green Jobs”, hanno avuto modo di partecipare ed osservare da vicino il lavoro svolto dai guardiaparco e fare un tour informativo all’interno degli uffici dell’Ente.
Con le storiche associazioni che hanno dato vita negli anni ’70 alla raccolta firme per l’istituzione del Parco dei Castelli Romani, sono state ripercorse le tappe fondamentali che hanno portato all’approvazione della L.R. n. 2 del 13 gennaio 1984, “Istituzione del Parco suburbano dei Castelli Romani”. Il Parco in tutti questi anni, ha lavorato in un contesto problematico trattandosi di un territorio fortemente antropizzato a ridosso di Roma, si è scontrato quotidianamente con la necessità di conciliare la conservazione del patrimonio ambientale con la pressante crescita socio-economica in un territorio che ricopre 15.000 ettari e di cui fanno parte 15 Comuni, dove è fondamentale che la collaborazione tra istituzioni diventi una priorità per la salvaguardia degli ecosistemi.
Soddisfatto il presidente, Sandro Caracci che ha ribadito: “ l’impegno delle prime associazioni che insieme ai cittadini volenterosi di salvaguardare il patrimonio ambientale, ma non solo, anche le memorie storiche e le tradizioni del nostro territorio, ha dato nonostante le difficoltà con le quali ci si confronta ogni giorno, dei risultati che senza l’istituzione dell’area naturale protetta non sarebbe stato possibile raggiungere. Il mio ringraziamento va a tutti coloro che oggi si trovano qui ed ogni giorno lavorano e si prodigano per dare il loro contributo con azioni concrete e mirate sul territorio”.