La Sagra dele Regne è anzitutto una festa religiosa.
E' infatti nel nome e con l'immagine della Madonna delle Grazie, che le Regne (covoni di grano) si raccolgono nei campi, si caricano sui carri, si benedicono, sono portate in processione; sono "trescate" con il "viglio", sono trasformate in pane per il vivere quotidiano. Sono tutti gesti di fede di un popolo che offre alla sua Madre Celeste il più essenziale prodotto dei campi, come propiziazione e ringraziamento a Dio, datore di vita e provvidente.
È una festa Francescana. Il Convento è centro, promotore e animatore della Sagra, geloso custode del culto e della devozione alla Madonna delle Grazie, alla quale sono offerte le primizie del grano, e s'inserisce, ancora una volta, nella vita e nel lavoro della gente semplice, umile e buona che loda e ringrazia Dio per i frutti della madre terra.
Nella Sagra Minturno rinnova gli antichi riti, come la celebrazione e santificazione del lavoro dei campi, ricorda gli avvenimenti lontani, come il rinvenimento dell'immagine miracolosa della Madonna che si venera da secoli nella chiesa di San Francesco, storicizza le leggende, come la mietitura e trebbiatura del grano per opera dei primi frati per far fronte alla carestia, rende omaggio ai suoi figli che nel corso dei secoli hanno donato alla Sagra musica e poesia, si richiama alla varie tappe della sua stessa vita civile.
La Sagra mette in risalto la vitalità dell'anima minturnese che esprime tutto il suo sentimento con costumi, canti, danze, scene, carri votivi e fuochi d'artificio.
I valori di questo folklore, espressione viva e vitale di sentimenti autenticamente popolari, rappresentano un patrimonio d'inestimabile valore da custodire e la gioia di un popolo che continua a interpretarsi e ad esprimersi.