Denominazione: Icnosito di Esperia
Località: S. Martino
Comune: Esperia
Provincia: Frosinone
Regione: Lazio
Il geosito si trova in Località S. Martino, tra il Comune di Esperia (FR) e la frazione di Monticelli. Per raggiungerlo bisogna percorrere, dal centro storico di Esperia, il corso principale fino a raggiungere l’uscita meridionale dalle mura della cittadina attraverso l’antica Porta Morrone; ci si trova, quindi, sulla strada che conduce alla Località Polleca, nel Parco naturale Monti Aurunci. Oltrepassato il parcheggio, bisogna seguire la strada che si snoda ai piedi della catena montuosa (via Polleca), costeggiando una gola dalla quale si osservano, sulla destra, bellissimi torrioni calcarei e grotte carsiche. Dopo circa 1 km, la strada scende in una stretta valle e si biforca in due direzioni: percorrendo quella di destra, si imbocca via Capo d’Asciolo che, dopo circa 4 km di tornanti e di paesaggi montuosi particolarmente suggestivi, giunge al sito. Quest’ultimo è visibile come un affioramento calcareo, con stratificazione a franapoggio, messo in luce dal taglio stradale sulla parte destra della carreggiata. Appare come una superficie di strato di circa 40 m2, inclinata verso il piano stradale e costituita da roccia calcarea, che presenta più di 80 tracce di deambulazione di dinosauri: in particolare si tratta di icnofossili che testimoniano il passaggio di sauropodi di medie dimensioni (dinosauri dal collo lungo, quadrupedi ed erbivori) e teropodi di piccole dimensioni (dinosauri terrestri, principalmente bipedi e predatori). Gli animali lasciarono le loro tracce passando su una superficie che all’epoca doveva essere costituita fango calcareo. Il ritrovamento di questi icnofossili nel Lazio meridionale, su depositi di piattaforma carbonatica, fornisce indizi molto precisi ai fini della ricostruzione paleogeografica e geodinamica della regione centro-mediterranea. Contemporaneamente rimette in discussione e rende problematica l’interpretazione dell’attuale modello paleogeografico di ricostruzione delle posizioni relative e assolute del dominio Laziale-Abruzzese-Campano e di quello Apulo-Dinarico durante il Cretacico inferiore; infatti, le evidenti affinità tra gli icnositi scoperti sia sulla Piattaforma carbonatica Apula che su quella appenninica sembrano dimostrare che le due aree non fossero mai state completamente disgiunte durante l’Aptiano, ma che siano persistiti contatti e passaggi sufficientemente stabili nel tempo da permettere il passaggio di dinosauri terrestri
Bibliografia
Petti F.M., D'Orazi Porchetti S., Conti M.A., Nicosia U., Perugini G., and Sacchi E. (2008) - Theropod and sauropod footprints in the Early Cretaceous (Aptian) Apenninic carbonate platform (Esperia, Lazio, central Italy): a further constraint on the palaeogeography of the central-Mediterranean area; pp. 323-334 in Avanzini, M. and Petti, F.M. (eds.), Italian Ichnology. Studi Trentini di Scienze Naturali: Acta Geologica 83.